Il Leone del deserto non offende più l'esercito italiano
Gheddafi è a Roma e oltre al governo lo accoglie un film. Stasera infatti Sky Cinema Classics trasmetterà “Il leone del deserto”, un film documentario che racconta la storia della resistenza libica, finora censurato.
Gheddafi è a Roma e oltre al governo lo accoglie un film. Stasera infatti Sky Cinema Classics trasmetterà “Il leone del deserto”, un film documentario che racconta la storia della resistenza libica, finora censurato.
Così mentre molti contestano il patto di amicizia siglato tra il nostro governo e la Libia, l'arrivo di Gheddafi coincide volutamente con la tramissione del film che racconta cosa c'è dietro la foto del «leone del deserto», Omar al-Mukhtar, che il presidente libico portava al petto sopra la sua alta uniforme nera.
Il film racconta la storia dell'eroe della resistenza libica, che fu catturato e impiccato dai fascisti nel 1931, interpretato nel film dell'1981 da Anthony Queen (la pellicola viene trasmessa per la prima volta in Italia stasera alle 21 su Sky Cinema Classics, canale 315). Un chiaro segno, quest'ultimo, di come i rapporti tra i due paesi siano cambiati, rispetto a quando il film era stato censurato.
Era il 1982, infatti, quando l'allora premier del nostro Governo, Giulio Andreotti, giustificava la censura del film diretto dal siriano Mustafa Akkad dicendo che danneggiava l'onore dell'esercito. A 27 anni di distanza le cose sono cambiate. Le relazioni sono molto più distese, anche grazie all'intervento di Berlusconi, che nello scorso settembre a Bangar ha apposto la sua firma sull'accordo di Amicizia con la Libia (accordo che prevede la restituzione di 5 miliardi in 20 anni da parte del nostro Governo alla ex Colonia). L'accordo fu accompagnato allora da queste parole del premier: “Questo è un accordo che giunge dopo quei momenti tragici e drammatici dell`occupazione italiana del vostro Paese e a nome del popolo italiano, come capo del governo, mi sento in dovere di porgere le scuse e manifestare il nostro dolore per quello che è accaduto tanti anni fa e che ha segnato molte delle vostre famiglie”.
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