L'opera struggente di una formidabile Cenerentola/3

Cercasi Susan

Diana Zuncheddu

La signora Maionchi sa di cosa parla, e quindi se definisce quella che si è abbattuta su Susan Boyle una “tragedia di livello mondiale” c'è da preoccuparsi e solidarizzare molto con Faccia da Garage (così si era definita l'artista scoperta a 47 anni).

    La signora Maionchi sa di cosa parla, e quindi se definisce quella che si è abbattuta su Susan Boyle una “tragedia di livello mondiale” c'è da preoccuparsi e solidarizzare molto con Faccia da Garage (così si era definita l'artista scoperta a 47 anni).

    Mara Maionchi è la giudicessa di XFactor, è la scopritrice di nomi e soprattutto cognomi pesanti della musica italiana (il più recente è Tiziano Ferro), ma ancora prima è quella che ha lavorato in una delle più importanti case discografiche italiane, la Ricordi, ai tempi in cui passava di lì una di nome Gianna e di cognome Nannini. Sa cosa vuol dire scoprire un artista, aiutarlo a crescere, migliorare, sfondare e gestirne il successo.
    Ha seguito la vicenda di Susan Boyle, scoperta ben più che adulta nell'ultima edizione di un talent show inglese (Britain's got talent), e si è meravigliata che “l'abbiano tenuta in clinica soltanto qualche giorno”.

    Il suo sguardo sulla parabola di Susan e del suo gatto rimasto all'improvviso senza padrona è come quello di una chioccia abituata a coltivare talenti, anche difendendoli dallo stesso star system in cui li aiuta gradatamente a introdursi. “Mi fa sorridere la storia, perché una che fa la casalinga e in ventiquattrore le si scatena addosso una tragedia di livello mondiale, non c'è dubbio che abbia seri scompensi”. Anche diventare artisti è un lavoro, dice Mara, e “come vale per tutti i lavori” deve nascere e crescere nel tempo. Così deve essere nella musica, nella letteratura o nel cinema. “Come se lei scrivesse un libro, il primo libro, e vincesse il Pulitzer”.
    Nella sua lunga esperienza di talent scout la Maionchi ne ha viste di belle e di brutte, ma sempre “c'è un lungo periodo di tempo in cui uno lavora e si struttura di più, nel bene o nel male. Tempo che permette di consolidarsi, crescere come persona e anche come artista”.

    La signora Susan è quindi probabilmente una vittima del tritacarne televisivo, “non per niente si dice che la tv è l'oro del diavolo”. All'immediato successo, poi, non è detto segua una florida vita artistica, nonostante un invito solenne alla trendissima Casa bianca di Michelle e Barack.
    “Lei mi è piaciuta, anche se senza il prodotto faccio fatica a capire. Canta molto bene, ma di gente che canta bene ce n'è tanta nel mondo”. I voti in televisione sono stati tanti. “Votare per un artista che ti piace in tv è meno impegnativo che andare a comprarne il disco. In quel momento voti, sei affascinato da quella canzone, un ricordo, un'atmosfera. Poi il tempo lascia spazi riempiti da altre sensazioni”. Tradotto: youtube più milioni di visite non è uguale a dischi venduti.
    Poi è “ridicolo”, dice Mara, rimanerci male per un secondo posto, se fosse mai stato anche questo il motivo della delusione. “Da zero arrivare seconda è già tantissimo. Se avesse perso centinaia di concorsi prima di arrivare lì, forse avrebbe avuto la struttura per andare avanti”. Vengono in mente tanti nomi di ultimi posti trasformatisi in star. “Vasco con ‘Una vita spericolata' arrivò dodicesimo a Sanremo. Zucchero con ‘Donne', scritta tra l'altro da mio marito, arrivò in fondo e poi l'estate dopo ebbe un boom. E partì”.

    Anche Giusy Ferreri arrivò seconda
    Per arrivare a casi più recenti, anche Giusy Ferreri, seconda nella scorsa edizione di X Factor, arrivò seconda, “ma con un successo mediatico e discografico immediato. Anche lei fu all'inizio sballotttata”. Stessa storia per i Bastard son of dioniso, secondi nell'ultima edizione. Il fato crudele? “In queste cose non c'è mai un'esperienza uguale a un'altra. Ma anche loro abbiamo dovuto calmierarli, dire di no a diverse richieste, a costo di sembrare scortesi. E comunque hanno avuto quattro mesi di tempo per venir fuori”. Quello che a Susan è mancato è forse qualcuno di cui fidarsi che potesse gestire per lei le proposte, i sì, i no, le priorità, le rinunce. “A me spaventa, come modello. Come mi spaventa chi vince alla schedina dodici milioni di euro. Quanto è duraturo?” Il successo è una grossa bestia da gestire, una gestione “cerebrale, emotiva e psicologica, cui Susan Boyle non era abituata”. Secondo Mara Maionchi la cosa più importante è capire “quanto uno è robusto per sopportare il futuro”. Soprattutto quando una arriva da un presente fatto di casa scozzese, cori e gatto Pebbles.