Massimi sistemi

Stefano Di Michele

Quando c'è di mezzo D'Alema, si finisce sempre, diciamo, ai massimi sistemi. Così che adesso si segnala sul Corriere persino l'intervista. (“Lucia Annunziata, senti… Dai, direttore… Dai, prova…”: refrattaria, ohibò!) all'intervistatrice per spiegare sul giornale cosa ha detto l'intervistato in televisione: pare il giro della morte al luna park…

    Quando c'è di mezzo D'Alema, si finisce sempre, diciamo, ai massimi sistemi. Così che adesso si segnala sul Corriere persino l'intervista (“Lucia Annunziata, senti… Dai, direttore… Dai, prova…”: refrattaria, ohibò!) all'intervistatrice per spiegare sul giornale cosa ha detto l'intervistato in televisione: pare il giro della morte al luna park… E tra quello che paventa la “scossa” e quell'altro che, “bello e abbronzato” (il sole della Sardegna fa miracoli) va da Obama e teme il “golpe”, i gradi dello scontro politico hanno superato di molto i gradi del primo solleone d'estate. Quelli di D'Alema, che hanno parlato con D'Alema, e quindi riferito ad altri di D'Alema – pare un'intervista al Corriere – giurano che Massimo non aveva né congiurati nell'ombra né pugnali nascosti. Macché. Secondo i dalemiani D'Alema avrebbe questa convinzione: la campagna in corso ha dato “un colpo irreparabile alla reputazione internazionale di Berlusconi”, ed egli, “da vecchio comunista”, avrebbe maturato la convinzione che in in una tale situazione l'affidabilità della leadership sarebbe ormai persa. “Non ha alcun elemento particolare, la sua è solo una speculazione, in senso letterale”. E dunque, il problema non è la minoranza, ma “gli ambienti più illuminati della maggioranza” che si troveranno di fronte un leader non “più in grado di recuperare  un profilo sulla scena internazionale”. Poi, come si dice, da cosa nasce cosa… 

    E' uno che se la va a cercare
    Certo, D'Alema è uno che se la va a cercare. Già parlare collegato da Otranto – col suo castello e le risapute evocazioni letterarie gotiche, è un fatto temerario. Poi quell'evocazione sulla disponibilità – fosse mai e fosse il caso – a scendere in campo, per il Pd e per il paese – fosse mai e fosse il caso – quale statista (solo tra statisti e pari grado, s'intende: non si montassero la testa, nel partito), aprendo una nuova indimenticabile filiazione evocativa dopo gli onesti, i tecnici, i migliori… Comunque, è riuscito a piazzare il suo paletto  ventiquattr'ore prima del ritorno in campo di Walter – come lo ha visto schierarsi con Bersani, subito s'è schierato con Franceschini: reparto scrittori, non statisti, diciamo… 

    In ogni modo memorabile intervista – ché l'Annunziata andrebbe elogiata più che intervistata. Soprattutto quando ha chiesto conferma a D'Alema se si trovava a Otranto. “A Otranto”, ha confermato. Momento di brivido: fosse diventata norma il raggelante documento a firma “fr&cv”, avrebbe forse potuto aggiungere: “Sì, per una regata”, essendo la regata, tra le priorità e alfabeticamente, piuttosto vicina al risotto. Invece, con saggezza e disciplina, sta facendo campagna elettorale che, ha assicurato, gli promette pure soddisfazioni. Però, a pensarci bene, metaforicamente e alfabeticamente, pure la scossa è abbastanza vicina alla strambata…