Comunione e moralizzazione
La famiglia cristiana di governo difende il Cav. ma gli riscrive l'agenda
A un giorno di distanza e dopo una prima reazione aggressiva, nel Pdl si cerca di ridimensionare le critiche “moraliste e ideologiche” – parole del sottosegretario Eugenia Roccella – di Famiglia cristiana. Il settimanale, commentando il gossip sulla vita privata del premier, ha definito “indifendibile” Silvio Berlusconi. Sarà pure “la voce di una minoranza circoscritta”, come ha detto qualche berlusconiano, ma tra i cattolici del Pdl c'è chi adesso chiede un maggiore peso della cultura cattolica nell'azione di governo.
A un giorno di distanza e dopo una prima reazione aggressiva, nel Pdl si cerca di ridimensionare le critiche “moraliste e ideologiche” – parole del sottosegretario Eugenia Roccella – di Famiglia cristiana. Il settimanale, commentando il gossip sulla vita privata del premier, ha definito “indifendibile” Silvio Berlusconi. Sarà pure “la voce di una minoranza circoscritta”, come ha detto qualche berlusconiano, ma tra i cattolici del Pdl c'è chi adesso chiede un maggiore peso della cultura cattolica nell'azione di governo. “Se è vero che la gente ci giudica dalle opere compiute, allora è necessario agire e fare chiarezza – dice al Foglio Eugenia Roccella – Per esempio, sul testamento biologico è venuto il momento di tirare le somme e imporsi superando tutti gli ostacoli”.
Difatti il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervistato ieri da Avvenire, è stato netto: “La prossima settimana il fine vita va in commissione. E' urgente portarlo a compimento. Nutrizione e idratazione sono segnali di vita e questo è un punto non negoziabile”. Ma nel Palazzo si cucina persino qualcosa di più. Si parla di coefficiente familiare e di un rimpasto di governo che, complicato dalle pretese della Lega, potrebbe premiare i cattolici. Il sottosegretario Roccella spiega che “l'impegno del governo sui temi cari alla cultura cattolica non è mai venuto meno, si tratta di una sensibilità che pervade omogeneamente il Pdl. Ci siamo impegnati sulle cure palliative, sulla procreazione assistita – spiega – e le parole di Berlusconi sul caso Englaro rendono bene l'idea dell'orientamento complessivo del governo”. Tuttavia, che molto altro si possa fare è un'idea diffusa. E' iniziato un pressing a bassa intensità rivolto soprattutto a Giulio Tremonti per sbloccare i provvedimenti a vantaggio delle famiglie.
Tra discontinuità e rimpasti (leggendari). E' previsto a breve un vertice di maggioranza per scandire il calendario dell'azione di governo nel 2010. Sarà l'occasione che alcuni cattolici, quali il ministro Claudio Scajola ma non solo, utilizzeranno per inserire quei provvedimenti a favore della famiglia (come le deduzioni fiscali) che sinora non hanno trovato spazio per ragioni di bilancio. Se Famiglia cristiana rappresenta una minoranza, tuttavia nel Pdl nessuno vuole una frattura col mondo cattolico. Urge azione. D'altra parte, il Cav., con i suoi collaboratori, in questi giorni non fa mistero di voler rilanciare la “politica del fare”. La strategia passa dall'individuare “alcune cose concrete per dare un segnale di reattività alla gente” come le agevolazioni fiscali. Il vicecapogruppo del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, lo conferma al Foglio: “Questi interventi saranno discussi. Ridurre la pressione fiscale è un fatto di necessità inderogabile per i nuclei familiari numerosi”. Ma non è facile, al ministero dell'Economia confermano che per il così detto coefficiente familiare “non c'è copertura”. Difatti i cattolici non lo chiedono più ma si accontenterebbero di “semplici deduzioni”. Resta da capire se le esigenze della crisi economica, e l'emergenza del terremoto, impediscano qualsiasi tipo di intervento a vantaggio delle famiglie.
Un interrogativo che si sarebbe posto anche il premier: “Per dare un segnale di discontinuità – questa l'idea – è necessario spendere del denaro”. Che farà Tremonti? Alcuni sostengono che il premier voglia rivoluzionare gli assetti del Pdl e del governo per costruire un “argine sistemico” che bilanci il potere di Tremonti senza condurre tuttavia a una rottura con il ministro. Secondo una leggenda la svolta passerebbe dai nuovi incarichi nel partito e da un rimpasto di governo che premierebbe, sì, la Lega vittoriosa alle amministrative ma bilacerebbe il peso dei cattolici all'interno del Cdm. Si affaccia – smentita – l'ipotesi del ciellino Lupi alla Sanità.
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