Il posto dove sarei voluto andare/ 2
Avrei voluto iniziare l'ascesa sotto il manto dell'Aurora
Avrei voluto iniziare l'ascesa all'alba sotto il manto dell'Aurora, per salire salire salire fino a quella parete di roccia gialla, in un luogo dal nome segreto indicibile stellato, dove il Sole a Mezzogiorno feconda con un raggio poderoso la Grotta della Grande Dea dalla forma di matrice.
Avrei voluto iniziare l'ascesa all'alba sotto il manto dell'Aurora, per salire salire salire fino a quella parete di roccia gialla, in un luogo dal nome segreto indicibile stellato, dove il Sole a Mezzogiorno feconda con un raggio poderoso la Grotta della Grande Dea dalla forma di matrice. Lì, al di sopra d'un pianoro senza tempo, dove l'ultima tribù di gitani custodisce il segreto di un culto ancestrale e lo protegge scardinando le assi di legno con le quali, di tanto in tanto, gli atei cercano invano di costruire la loro empia scalinata. Dove l'amplesso degli elementi genera le cause delle forme congiunte alla materia. Dove la pietra respira fra luci notturne e il corteggio danzante di Dioniso fa risuonare timpani e siringhe. Dove vige la legge del silenzio: osa, opera e taci. Dove i Dardani bellicosi un giorno eleveranno nuovi altari e l'aria sarà densa di mirra e stirace mentre le menadi placate dal Dio cornuto dormiranno il loro sonno selvatico. Avrei voluto. Vorrò.
Il Foglio sportivo - in corpore sano