Il posto che avrei voluto vedere/ 8

Sarei voluta andare a zappare

Diana Zuncheddu

Sarei voluta andare a zappare la terra coi miei nonni, nella brulla scoscesa campagna a 800 metri sopra Cagliari. Nei racconti dell'unica sopravvissuta, cioè nonna Maggiorina dagli occhi blu, era un incubo.

    Sarei voluta andare a zappare la terra coi miei nonni, nella brulla scoscesa campagna a 800 metri sopra Cagliari. Nei racconti dell'unica sopravvissuta, cioè nonna Maggiorina dagli occhi blu, era un incubo. Lei ci doveva andare per forza. Con il sole di agosto e la neve di dicembre, bambini da allattare lasciati a balia o schiena a pezzi. Era così: o si zappava o non si mangiava. Era finita la guerra e non c'era nessuno che sbraitava un po' in parlamento per far mandare in Sardegna quattro miliardi di lire. Per la verità, nemmeno oggi.
    Comunque, quando noi nipoti si è diventate grandi abbastanza per lamentarsi della fatica per un esame o una ceretta dolorosa, il commento di nonna era sempre lo stesso: "Un po' a zappare, dovreste andare". Un'estate, la riunione dei capi famiglia pensò bene di decretare che come educazione alla 'vita vera' una settimana di campagna sarda con la falce in mano ci voleva. Ancora però quel tempo non è venuto. E nonostante la minaccia di fatica estrema spaventasse, i racconti non lasciassero presagire che sudore e lacrime, è rimasto il desiderio di quella lezione che non potrà venire mai. Intanto, nonno Piero non c'è più. Nonna dagli occhi blu ha le ginocchia molto doloranti. L'Apixedda ('Ape' in italiano, visto che la parlata in dialetto comincia a portarsi molto) con cui si andava nei campi è fuori produzione. Pare che nemmeno la nuova Fiat-Chrysler risolverà il problema.