Siamo delatori, brutto mestiere, ma qualcuno alla fine deve pur farlo

Giuliano Ferrara

Nel giornalismo queste mascalzonate politiche si fanno da sempre, e tutti noi siamo sempre pronti a dire, segno sicuro che abbiamo fatto altro, di esserci limitati a pubblicare una notizia.

    Al direttore - Vittorio Feltri, in veste di Nemesi, sta semplicemente scompaginando l'assetto ipocrita della cosiddetta “libera” stampa italiana. In un asfittico panorama fatto di cerimonie di sottomissione a poteri forti, ideologie e ipocrisie, a mio avviso il nuovo direttore del Giornale sta semplicemente riportando quel quotidiano al suo spirito originario, quello insufflatogli dal suo Fondatore (altro che il “soi-disant maître à penser” Scalfari), l'incontrollabile, iconoclasta, irriducibile fustigatore delle italiche debolezze di poveri e ricchi, popolani, ma soprattutto potenti, Indro Montanelli. Se ne sentiva, francamente, un estremo bisogno.
        Aldo Reggiani

    Nel giornalismo queste mascalzonate politiche si fanno da sempre, e tutti noi siamo sempre pronti a dire, segno sicuro che abbiamo fatto altro, di esserci limitati a pubblicare una notizia. Brutto mestiere, parente della delazione, che produce lettori fanatici. Ma qualcuno alla fine deve pur farlo. 
     

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.