Lui e Sarah Palin
Non cucinava, tornava dal lavoro stanca, diceva “hello” poi andava a farsi un bagno caldo oppure accendeva la tivù e guardava quegli show sui matrimoni, se voleva vedere un film mandava uno dei ragazzi a noleggiarglielo, se aveva fame si faceva portare un Crunchwrap Supreme (meraviglioso panino con dentro qualunque cosa), non sapeva usare la pistola, litigava col marito e dormiva in un'altra stanza.
Non cucinava, tornava dal lavoro stanca, diceva “hello” poi andava a farsi un bagno caldo oppure accendeva la tivù e guardava quegli show sui matrimoni, se voleva vedere un film mandava uno dei ragazzi a noleggiarglielo, se aveva fame si faceva portare un Crunchwrap Supreme (meraviglioso panino con dentro qualunque cosa), non sapeva usare la pistola, litigava col marito e dormiva in un'altra stanza. Sarah Palin sta per diventare l'idolo delle madri che lavorano, delegano e mangiano schifezze. Ma Levi Johnston, il genero mancato, ex fidanzato della figlia Bristol e padre di Tripp, ha rivelato tutti questi dettagli su Vanity Fair americano (numero di ottobre) per vendicarsi di essere stato sbattuto fuori casa e per mostrare quella faccia da post adolescente robusto e un po' tonto con cui sogna di sfondare nel mondo della moda. C'è anche un video, infatti, in cui Levi viene preparato al servizio fotografico e lancia in camera sguardi da aspirante macho, classico ragazzotto che qualunque madre di femmina guarderebbe sospirando: cosa ci trova mia figlia in uno così (Sarah Palin lo costrinse almeno a tagliarsi la orribile zazzera anni Ottanta coi capelli lunghi dietro, prima della Convention repubblicana e, in un'eccessiva immedesimazione in Bree Van De Kamp di “Casalinghe disperate”, si offrì di adottare il piccolo per nascondere la gravidanza di Bristol, sempre secondo il ragazzo in cerca di notorietà).
“Me and Mrs. Palin” è il racconto di un teenager scansafatiche che, dopo aver messo incinta la fidanzatina, vorrebbe essere servito a tavola dalla madre di lei: invece gli viene chiesto di tenere in ordine la stanza, fare un po' di pulizie e aiutare i bambini piccoli a prepararsi per andare a scuola. Perfino Gail Collins, editorialista del New York Times che non ha mai sopportato Sarah Palin anche per via di tutta quella figliolanza, ha scritto di avere provato simpatia verso di lei, dopo aver letto le lagnanze di questo diciannovenne maleducato. “Tornava a casa dal lavoro stanca e nervosa”: come deve tornare a casa dal lavoro una con cinque figli, di cui una minorenne e incinta e un neonato con bisogni speciali, una che è stata fatta a pezzi da chiunque per essere stata candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti e aver indossato per l'occasione dei vestiti nuovi? E comunque nemmeno le stelle del cinema tornano dal lavoro svolazzando e lanciando urletti di gioia. Il ragazzo ingrato continua, dice che non ha mai visto Sarah Palin con un libro o un quotidiano, tranne quando leggeva i libri alla figlia di otto anni.
Non sa che i giornali si leggono al mattino e un governatore li legge in ufficio, forse non avendo mai letto niente oltre alle tariffe dei tatuaggi non sa che i libri si leggono in pace, magari in camera da letto, e Levi Johnston non ispira riunioni culturali, al massimo gli si può chiedere di fare un salto da Blockbuster. Molti altri particolari: Sarah e il marito parlavano qualche volta della possibilità di divorziare, lei non portava così spesso il figlio alle partite di hockey, cercava di tornare a casa presto dal lavoro, voleva scrivere un libro o condurre uno show in tivù. E non sopportava il fidanzato della figlia. Le madri, anche le più anti repubblicane, solidarizzeranno. E il Crunchwrap Supreme di Taco Bell è già il panino dell'anno.
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