La zona grigia e giusta di Martini

Giuliano Ferrara

Il grigiore gesuitico di Carlo Maria Martini, cardinale, è spesso ambiguo; ma le cose da lui dette nel Corriere della sera sulla zona grigia da preservare in fatto di vita e morte sono tutto sommato giuste. Come sosteniamo da tempo, legiferare sulla vita è pericoloso, meglio fecondare prassi e culture mediche e spirituali capaci di arrivare a una decisione consapevolmente imperfetta e ispirata alla pietà, piuttosto che elaborare una rigida casistica di legge.

    Il grigiore gesuitico di Carlo Maria Martini, cardinale, è spesso ambiguo; ma le cose da lui dette nel Corriere della sera sulla zona grigia da preservare in fatto di vita e morte sono tutto sommato giuste. Come sosteniamo da tempo, legiferare sulla vita è pericoloso, meglio fecondare prassi e culture mediche e spirituali capaci di arrivare a una decisione consapevolmente imperfetta e ispirata alla pietà, piuttosto che elaborare una rigida casistica di legge. La vita e quel suo fraterno contrario che è la morte non devono essere disponibili in termini di diritto o obbligo legale. Puoi uccidere un concepito o un malato terminale, questo è un fatto ed è un fatto ratificato da leggi e sentenze, ma devi sapere che quel gesto è una trasgressione dell'interdetto biblico, è una forzatura transumana della legge di ragione che impone, come il migliore dei comportamenti possibili, salvo eccezioni dolorose, di astenersi e lasciare che la vita compia il suo corso nelle situazioni angosciosamente dubbie.

    Nel caso di Eluana Englaro era penosa la pretesa di violare e rovesciare il corso della carità passando dalle mani benevole delle misericordine di Lecco a quelle funeste della congregazione militante di Udine, una pretesa arrogante fattasi avanti per ragioni ideologiche emerse dopo in tutta chiarezza nelle scelte di propaganda laicista fatte dal padre della ragazza. Tutto quel cavillare dettaglistico intorno all'alimentazione e all'idratazione non è mai stato il vero problema. Un conto è gridare “acqua per Eluana!” sul sagrato del Duomo, giusta battaglia di cultura e di ragione, un conto pretendere di approvare il progetto di un testamento biologico, orwelliano per definizione e huxleiano per costituzione, per poi escludere dalla volontà testabile il rifiuto di acqua e pane da parte di una persona giuridica che firma le sue ultime volontà. La zona grigia della pietà si convertirebbe in una troppo chiara dittatura della legge sull'autonomia personale, l'imposizione di un tubo. Autonomia relativa che invece deve esprimersi nel modo conveniente, attraverso una codecisione del personale medico, della famiglia e di altre eventuali figure di influenza e amicizia presenti al capezzale del malato.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.