Addio a super Mike

Il quiz che nessuno vedrà

Diana Zuncheddu

“Amici ascoltatori”, avrebbe detto. Come nel '72. “Amici ascoltatori”, avrebbe detto,  come alla radio anche se era in tv. Avrebbe detto così alla partenza della sua trasmissione nuova. Più che nuova,  antica ma rivista. Sarebbe stata la sua revisione ironica e attuale del ‘Rischiatutto' anni '70, trasformato in ‘RiSkytutto'. Il nome lo aveva deciso lui. La scenografia stava decidendola lui.

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    “Amici ascoltatori”, avrebbe detto. Come nel '72. “Amici ascoltatori”, avrebbe detto,  come alla radio anche se era in tv. Avrebbe detto così alla partenza della sua trasmissione nuova. Più che nuova,  antica ma rivista. Sarebbe stata la sua revisione ironica e attuale del ‘Rischiatutto' anni '70, trasformato in ‘RiSkytutto'. Il nome lo aveva deciso lui. La scenografia stava decidendola lui. Ieri mattina alle 11 c'era stata una telefonata con la moglie, su cabine per i concorrenti, colori, dettagli. Era il suo ritorno, che aveva pensato ironico, con “Allegria”, “Ajajaj”,le  domande finte tonte. Lui poteva.

    Era il suo ritorno che non ci sarà più, anche se lo show c'era eccome. Sarebbe stato il quiz di allora, reso attuale dalla tecnologia, a colori invece che in bianco e nero,  stesso meccanismo ma con concorrenti esperti di materie nuove.  Doveva esserci il tabellone e anche le cabine che incasellavano i concorrenti. Come allora, ma con le rivisitazioni di un uomo con decenni di esperienza in più e una tv di qualche era più vecchia.

    Il ritorno di Mike come conduttore
    era previsto a novembre su Skyuno, il canale di Sky famoso per ora grazie al suo amico Fiorello, che ieri non è riuscito quasi a parlare. Il maestro Mike voleva riportare in televisione l'idea che per vincere devi sapere. Il casting già iniziato doveva servire a questo: scovare esperti di materie anche inusuali, concorrenti che al domandone finale avrebbero potuto vincere perché sapevano tutto di quell'argomento. Non più musica classica, magari, come il signor Inardi di Bologna, finalissima del '72, “epilogo della storia del quiz”, “di lei si parlerà nel 2000, durante altri quiz”, gli aveva detto. “E' una sinfonia di Franz Joseph Haydn, sinfonia numero 45, tonalità fa diesis minore, titolo ‘Degli addii'” . Inardi aveva raddoppiato. Vinto. “Il superman dei quiz”, lo avevo definito Mike. “Ha vinto la cifra ragguardevole di  quarantotto milioni e trecentomilalire”. Al posto delle note, il signor Inardi del 2009 avrebbe saputo tutto di storia del computer. Un altro segno dei tempi. 

    Era a Montecarlo perché voleva riposare. Voleva essere lucido e pieno di energia per il suo rientro al timone di un quiz, lo spettacolo che continuava ad amare, anche nelle formule rivisitate e condotte dai suoi eredi, Jerry Scotti tra tutti. Voleva essere in forma, avere la battuta pronta, decidere se avrebbe avuto al suo fianco una valletta oppure no, una nuova signora Ciuffini. Trovarla, una così. I dirigenti di Sky che lo avevano sentito ultimamente dicono che era sempre Mike, che stava benissimo, era in forma e aveva la volontà di ridisegnare il suo nuovo vecchio show. Gli stava a cuore l'autoironia, raccontano, e voleva che il RiSkytutto ne avesse da vendere. A lui venivano bene anche le telepromozioni, non poteva che venirgli bene anche un quiz a quarant'anni di distanza. Un quiz che nessuno vedrà, qui.

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