L'inchiesta di Marianna Rizzini

Il dominio pubblico

Marianna Rizzini

Che cosa succede se si sposta l'occhio da chi sta sul palco, sullo schermo, sul giornale, al microfono a chi sta in platea, in studio, in sala, in piazza? Marianna Rizzini si è fatta pubblico per qualche giorno, osservando, pedinando e intervistando pubblico televisivo (a Roma e a Milano – retribuito e non retribuito), pubblico di eventi mediatico-politico-culturali, pubblico proletario e d'élite, scaldapubblico, cercapubblico, semiologi, sociologi, professori, critici e conduttori.

Leggi Nemico pubblico –   L'esercito dei desperadosCosì il pubblico è diventato l'entità più manipolabile che esista

    Che cosa succede se si sposta l'occhio da chi sta sul palco, sullo schermo, sul giornale, al microfono a chi sta in platea, in studio, in sala, in piazza? Il pubblico è davvero quest'entità gentile, meravigliosa, capace di giudicare con saggezza e nella più incontaminata purezza? La realtà offre molti esempi del contrario: folle ululanti, impreparate, supponenti, imbesuite, disperanti. Marianna Rizzini si è fatta pubblico per qualche giorno, osservando, pedinando e intervistando pubblico televisivo (a Roma e a Milano – retribuito e non retribuito), pubblico di eventi mediatico-politico-culturali, pubblico proletario e d'élite, scaldapubblico, cercapubblico, semiologi, sociologi, professori, critici e conduttori. Nella prima puntata si parla del “nemico pubblico”, nella seconda si racconta qualche storia dei “desperados” del pubblico, gente che nel farsi pubblico trova una ragion d'essere, un modo per passare il tempo, un sollievo alla solitudine. Nella terza puntata s'indaga, con l'aiuto di esperti del settore, il rapporto tra il pubblico come vettore di manipolazione e il suo guru.

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    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.