Sto con Bersani perché è serio, sorride volentieri e bada al sodo

Giuliano Ferrara

E' augurabile che nel Pd vinca Bersani. E' una persona seria, non ha inclinazioni lunatiche, non gli verrebbe mai in mente di andare a giurare sulla Costituzione nelle mani di suo padre su un marciapiede (ciò che ha fatto, preso da entusiasmo, il suo rivale). Bersani è ciellino ma non cattolico, e in questo c'è una sfumatura allegra di cinismo e di realismo intrecciati.

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    E' augurabile che nel Pd vinca Bersani. e' una persona seria, non ha inclinazioni lunatiche, non gli verrebbe mai in mente di andare a giurare sulla Costituzione nelle mani di suo padre su un marciapiede (ciò che ha fatto, preso da entusiasmo, il suo rivale). Bersani è ciellino ma non cattolico, e in questo c'è una sfumatura allegra di cinismo e di realismo intrecciati. E' un tipo che sorride volentieri, non lo si è sentito in prima fila nella lotta contro la mignottocrazia, così la chiamano. Il suo rivale è cattolico diocesano, ma antipapista: della complessità del Concilio sembra essergli restata una sola lezione, l'invito a dissolversi nel mondo. Ma se è per questo, Bersani nel mondo ci sguazza. E' uno che bada al sodo, all'economia, alla produttività, alla concorrenza, all'occupazione, alla buona amministrazione, alla plausibilità della contrattazione sindacale, a un funzionamento equo e opulento, equo perché opulento, del capitalismo globale.

    Pare che Franceschini abbia ancora delle possibilità, sebbene sia uscito sconfitto dal confronto tra gli iscritti. Il popolo cosiddetto delle primarie potrebbe dargli la soddisfazione di rovesciare il verdetto interno, quando a votare saranno gli elettori e i simpatizzanti. Il suo vantaggio è nello stare dalla parte del nuovo, e non importa se fa parte della nomenclatura partitica più blasonata fin dai tempi della Democrazia cristiana e delle sue correnti, non importa se è una creatura mediatica di Bruno Vespa e della sua terza Camera televisiva, c'è sempre un modo, anche onesto e diligente, per riqualificarsi e ridipingersi nella politica italiana. Franceschini è dignitoso, ma ha qualcosa del sacrista che ti prende in giro.

    Fossero vere primarie, però, ai due dovrebbe essere posta tra le altre una domanda cruciale, almeno di questi giorni: siete disposti a trasferire con voto bipartisan le norme del Parlamento europeo sull'immunità nel sistema costituzionale italiano, che oggi è privo di qualunque contravveleno alla politicizzazione dell'azione penale, al fumus persecutionis? Credo che Bersani risponderebbe di sì, Franceschini di no. Una buona ragione, non demagogica, di serietà e responsabilità istituzionale, per votare Bersani.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.