Il parere di Carlo Stagnaro sulla candidatura di Blair
Tony, il migliore dei peggiori
Il peggiore degli inglesi è meglio del migliore degli europei continentali. Almeno se si guarda ai candidati che la vecchia Europa può opporre all'ex premier britannico per la guida del Consiglio dell'Ue. Tony Blair, pur non essendo un thatcheriano, deve il suo successo politico alle riforme ereditate dalla Lady di Ferro. Lo sa e non l'ha mai negato.
Il peggiore degli inglesi è meglio del migliore degli europei continentali. Almeno se si guarda ai candidati che la vecchia Europa può opporre all'ex premier britannico per la guida del Consiglio dell'Ue. Tony Blair, pur non essendo un thatcheriano, deve il suo successo politico alle riforme ereditate dalla Lady di Ferro. Lo sa e non l'ha mai negato. Pur non essendo un euroscettico, è consapevole che l'accentramento statalista del potere a Bruxelles avrebbe fatto male al suo paese, e pensa sia vero anche per gli altri. Dovendo fare i conti con un'Europa che sbanda a destra, e con una destra che in molti paesi - dalla Germania a gran parte dell'Est - ha venature mercatiste e insofferenti per il dirigismo comunitario, Blair può essere l'uomo dell'equilibrio, capace di gestire quel mistero buffo che è il trattato di Lisbona.
Pur essendo europeo, Tony ha i piedi ammollo nell'Atlantico e questo lo porta a non concepire il confronto con Washington in termini muscolari, ma costruttivi. Ha anche tanti difetti: è politicamente corretto, si crede un messia, pencola verso l'ecologismo non si sa quanto per convinzione e quanto per opportunismo. Blair non è il massimo, forse non è neppure il bene, e ci sono molti assai meglio di lui. Ma tutti quelli che potrebbero fargli le scarpe sono peggio. Quindi abbasso Blair per quello che è, ma mille volte viva Tony per quello che sono gli altri.
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