Post Marrazzo: il Cav. è buono e bravo, gli altri cattivi e maldestri

Giuliano Ferrara

Dopo il caso Marrazzo è per me totale, inappellabile, sublime la rivalutazione di Berlusconi e del suo stile di vita, tra inviti a cena cravatta scura e in villa a chiappette scoperte, filmini di propaganda politica e cortesie per ospiti, compresa la galleria fotografica dei bagni, la giostra, il gelato, le farfalle eccetera.

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    Al direttore - Le vicende comico-erotiche di Berlusconi erano già ridicole, ma gli esponenti del Partito democratico le hanno superate con gli ultimi incredibili accadimenti avvenuti a Roma. Ciò impone di prendere una posizione, intendendo ovviamente non una posizione del Kamasutra come può pensare qualche malizioso. La società italiana è prigioniera della doppia morale cattolica che impone di apparire per ciò che non si è. Le pulsioni sessuali degli esseri umani vengono negate e nascoste, e ciò si rivela terribilmente pericoloso. Sarebbe il momento di rivedere il modo di considerare la morale nel nostro paese perché al momento attuale i cosiddetti valori cattolici si stanno rivelando inadeguati alla situazione presente. Ma ciò lo devono fare tutti, e non deve essere soltanto una manovra di convenienza per giustificare i propri comportamenti. La campagna del quotidiano La Repubblica si sta rivelando assolutamente sbagliata perché sostenendo un moralismo falso e bigotto si alimentano soltanto gli umori della gente, senza affrontare i problemi. Non si può utilizzare un moralismo di comodo per colpire l'avversario quando ciò è utile. Adesso forse lo capirà anche il Partito democratico e i molti giornalisti che hanno alimentato questo clima di furore moralistico assolutamente dannoso e pernicioso.
        Cristiano Martorella, via Web

    Al direttore - Mi scappa da ridere. Se lo immagina Santoro che ora dovrà invitare anche il trans di Marrazzo?
        Eros Francini, via Mail

    Dopo il caso Marrazzo è per me totale, inappellabile, sublime la rivalutazione di Berlusconi e del suo stile di vita, tra inviti a cena cravatta scura e in villa a chiappette scoperte, filmini di propaganda politica e cortesie per ospiti, compresa la galleria fotografica dei bagni, la giostra, il gelato, le farfalle eccetera. Tutto il repellente virtuale attribuito allo stile di vita del Cav. si è visto tremendamente reale nel caso sfortunato invero, e da guardare con animo genuinamente compassionevole, dell'esponente demoraicattolico che ha presieduto e presiede, salva autosospensione, la regione Lazio. Di eccezionale valore morale sono poi il colpo del monito solidale, “guarda caro Piero che gira un filmino su di te, statti accorto”, e lo stile bonario nell'incassare il caso riparatore e assolutore senza battere ciglio. L'Amor nostro è buono e bravo, i suoi nemici cattivi e maldestri.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.