Michelle solleva il morale del presidente Obama

Valentina Fizzotti

Lui si è infilato un pulloverino con nonchalance presidenziale e, con la testa piena di pensieri sul primo test elettorale della sua presidenza, le ha lasciato addobbare la Casa Bianca per Halloween. Lei ha trasformato il numero 1600 di Pennsylvania avenue in una zucca gigante e ha distribuito dolcetti travestita da leopardo. Ma con i sondaggi che mordono le caviglie della coppia più osservata del mondo e con i candidati democratici già dati per perdenti prima delle elezioni locali di ieri, Michelle Obama non si sarà un po' fatta prendere la mano?

    Lui si è infilato un pulloverino con nonchalance presidenziale e, con la testa piena di pensieri sul primo test elettorale della sua presidenza, le ha lasciato addobbare la Casa Bianca per Halloween. Lei ha trasformato il numero 1600 di Pennsylvania avenue in una zucca gigante e ha distribuito dolcetti travestita da leopardo. Ma con i sondaggi che mordono le caviglie della coppia più osservata del mondo e con i candidati democratici già dati per perdenti prima delle elezioni locali di ieri, Michelle Obama non si sarà un po' fatta prendere la mano?

    Salvo scovare strani scheletri nell'armadio,
    ormai sulla famiglia presidenziale americana non resta più nulla da scoprire. Appena prima del weekend d'Ognissanti, la reale coppia ha regalato al New York Times Magazine 40 minuti di un'amorosa chiacchierata da confessionale nello Studio ovale. Ora sappiamo che lui si lamenta del fatto che non è più libero di passare del tempo con lei, per esempio non può semplicemente prendere un aereo e portarla a Broadway (anche se nulla gli impedisce, giustamente, di festeggiare a Georgetown l'anniversario di matrimonio poche ore dopo aver perso la candidatura di Chicago alle Olimpiadi). Ma anche che è la prima volta dopo tantissimo tempo che i due vivono l'intera settimana sotto lo stesso tetto e che per preservare la loro intimità familiare non fissano appuntamenti prima delle 9 o addirittura delle 10 del mattino. Che hanno iniziato a giocare a tennis insieme e, per ora, vince lui. Ma soprattutto ora sappiamo tutto del loro menage matrimoniale, messo a dura prova dagli impegni di lui.

    Perché che si sbaciucchiassero dietro ogni angolo lo avevamo capito
    , ma ora sappiamo che ogni tanto si scontrano, anche se “questo è normale”. Il matrimonio è duro e nessuno te lo dice prima, dice lei, la perfezione non esiste e “non vogliamo sembrare la coppia perfetta”. Veniamo a sapere che Michelle teneva alla sua carriera ma in realtà voleva soltanto fare la mamma, e che spesso si è trovata a essere quasi una madre single, con lui in giro per lavoro e lei con la bambina nel porte-enfant. Ora siamo a conoscenza di quanto è stata brava la mamma di lei a spupazzarsi al bisogno le nipotine e l'amica-consigliera Valerie Jarrett a fungere “da guardiana e da collante” nei mesi di campagna. Lui sarà pure il presidente, ma a casa sono alla pari. Sarà per questo che Barack familiarmente la chiama Flotus, First Lady of the United States. Lottano, gli Obama, per mantenere il mondo fuori dal loro rapporto, e preservarlo da occhi estranei. Per questo hanno spiattellato tutto al New York Times.

    Ieri si è votato in Virginia, in New Jersey, a New York e Atlanta, e l'esito era atteso come un mini-sondaggio sulla popolarità del presidente. Gli americani vorrebbero che dopo un consenso plebiscitario e un Nobel dato sulla fiducia Obama si occupasse di crisi, di guerra e di riforma sanitaria. Delle cose di cui si occupa un capo di stato, insomma. Lei dice che la politica non le interessa e che suo marito non si porta il lavoro a casa. Eppure pare che lui tenga in grandissima considerazione le sue opinioni – che cita anche nelle riunioni – e che la first lady dica la sua sbattendo la mano sul tavolo, se lui non afferra. Non vuole impegnarsi in politica, Michelle, ma dall'anno prossimo sarà il referente per la Casa Bianca per le politiche sull'obesità infantile.
    A un anno dall'elezione di Obama, di sua moglie gli americani hanno già fatto indigestione. Di lei che si mantiene in forma con l'hula hoop (dopo quegli scatti il cerchio ha sostituito il tappetino da pilates nella lista degli acquisti) e l'orto biologico, e lo fa così bene da meritarsi la copertina di Prevention, dove dispensa consigli su come restare in salute ed essere belle dopo i 40 anni. Di lei che è tanto stylish quanto saggia da essere stata nominata da Glamour “Donna dell'anno”. Questo fine settimana però (lo ammette persino Laura Rodotà, pur finendo per giustificarla, Michelle Obama ha un po' esagerato.

    Passi il giallo limone d'ordinanza, passino le Crocs, ma la mise in peluche era davvero troppo. Nonostante la stampa mondiale l'abbia incomprensibilmente immortalata come una “cat woman”, di tutine nere non c'era nemmeno l'ombra mentre il maculato si sprecava. Travestimento saggio sotto un certo punto di vista, però: il trucco felino, Michelle lo sa bene, solleva la palpebra. E a quarant'anni, verdura biologica o no, aiuta.

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