Se D'Alema non ce la fa in Europa, ciccia. Il vero problema è un altro
Ogni tanto mi scopro relativista. Non è un problema decisivo. Se D'Alema ce la facesse, tanti auguri, è un professionista. Altrimenti, ciccia.
Al direttore - Chi sono gli amici di Israele che non vogliono D'Alema in Europa? Notizia interessante la vostra. Per fortuna c'è ancora qualche residuo di buon senso in giro per il continente. Qualche voce in tal senso si era sentita anche dalle parti nostre, prontamente soffocata dalla peggior versione di orgoglio nazionalisteggiante: quello miope e irriflessivo. E anche un po' anti-europeo. Che senso ha per una maggioranza di governo mandare avanti in un supposto livello superiore di responsabilità non tanto un ex concorrente, ma qualcuno che farebbe, coerentemente alle sue idee, esattamente il contrario di quanto la suddetta maggioranza pensi[*] e (spero) faccia tutti i giorni? Solo perché condivide il passaporto? Quello lo abbiamo anche lei e io, eppure non ci sono state candidature. Non so lei, ma io, quasi quasi, mi offendo. Fino a quando questo genere di schema non sarà visto nella sua insensatezza, il “governo sovranazionale”, di cui gli europeisti sembrano essere così innamorati, resterà la attuale bufala. Verrebbe forse da dire “Forza D'Alema”, con tanto di musichetta da Champions League.
Aldo Bergamini
[*] Un inguaribile ottimista
Ogni tanto mi scopro relativista. Non è un problema decisivo. Se D'Alema ce la facesse, tanti auguri, è un professionista. Altrimenti, ciccia. La vera delusione, se non ce la facesse, riguarderebbe l'unica figura seria di presidente del Consiglio europeo, uno che ha una cultura politica, Blair.
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