Una classifica mette in ordine i potenti della terra

Simona Verrazzo

Se è vero che le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano, quelle di Forbes sono uno specchio dei tempi. Ecco quindi che l'uomo che ha vinto il premio Nobel per la Pace è anche il più potente del mondo. Lo dice Forbes, la bibbia della finanza, riferimento per tutti quelli che sentono il bisogno di avere una classifica per misurare ciò che è “più”: richest, most powerful, most expensive.

    Se è vero che le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano, quelle di Forbes sono uno specchio dei tempi. Ecco quindi che l'uomo che ha vinto il premio Nobel per la Pace è anche il più potente del mondo. Lo dice la bibbia della finanza, riferimento per tutti quelli che sentono il bisogno di avere una classifica per misurare ciò che è “più”: richest, most powerful, most expensive. Ed eccoci accontentati: il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è in cima alla lista. Attenzione: persona, non politico, perché la classifica di Forbes è sulle persone, senza distinzioni di categorie. C'è quindi di tutto: capi di Stato e di governo (dittatori compresi), leader religiosi, imprenditori, rappresentanti di organismi internazionali, uomini di sport, una presentatrice televisiva, un terrorista islamico e un trafficante di droga. Insomma, un grande minestrone.

    Una cosa però è certa: l'Europa, il vecchio continente, conta un po' pochino. Obama è seguito dal presidente cinese, Hu Jintao, e dal premier russo, Vladimir Putin. Il primo europeo in classifica, all'11esimo posto, è papa Benedetto XVI (fosse che anche Forbes ha capito che non c'è Europa senza cristianesimo?). Subito dopo il pontefice ecco il primo leader politico europeo: 12esimo è il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi (con un ritratto in puro stile davanziano, a che conferma che le classifiche di Forbes sono lo specchio dei tempi).
     
    La cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier britannico, Gordon Brown, devono accontentarsi rispettivamente del 15esimo e del 29esimo piazzamento. L'iperattivismo non premia il presidente francese, Nicolas Sarkozy, fermo al 56esimo posto.
    In classifica troviamo, oltre Benedetto XVI, anche altri due leader religiosi che incarnano mondi lontanissimi tra loro: 39esimo è Tenzin Gyatso e 40esimo è Ali Hoseini-Khamenei (a differenza del papa Forbes chiama sia il Dalai Lama tibetano e sia il grande ayatollah sciita iraniano con i loro nomi di nascita, senza riferimento ai loro titoli religiosi).

    La presentatrice Oprah Winfrey, immancabile quando si tratta di parlare di potere, è al 45esimo posto ed è una delle tre (sole) donne in classifica: oltre ad Angela Merkel c'è anche il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, al 17esimo piazzamento.
    Dallo spettacolo allo sport, ecco due nomi che contano quanto un capo di Stato: il presidente della Fifa, Joseph S. Blatter (53esimo), e quello del Comitato olimpico internazionale, Jacques Rogge (60esimo).
    Non potevano mancare i cattivi: il dittatore nordcoreano Kim Jong-il è 24esimo; il trafficante di droga messicano Joaquin Guzman è al 41esimo posto; il terrorista più ricercato al mondo e leader di Al Qaida, Osama bin Laden, è 37esimo; il presidente-padrone del Venezuela, Hugo Chávez, è al 67esimo e ultimo posto. Sì, perché questa strana classifica su “The World's Most Powerful People” non si chiude a 50 o 100, ma termina con strano numero: il 67.