Perché la donna perfetta è una escort
Con quanti uomini sei stata? Non mi arrabbio, sono solo curioso. Non lo so. Davvero? Ho smesso di contare al numero 22 e avevo diciannove anni, se vuoi posso fare un calcolo approssimativo. Vai. Centocinquanta, duecento? Non male, non male, non sono migliaia. Dialogo tra fidanzati, riportato sul blog di Belle de jour, la squillo per bene che si è pagata il dottorato di ricerca e molto altro (“ho scoperto che non mi piace niente di quel che vedo nei saldi”) al prezzo di trecento sterline a incontro, ed essendo molto furba ha raccontato tutto su Internet.
Con quanti uomini sei stata? Non mi arrabbio, sono solo curioso. Non lo so. Davvero? Ho smesso di contare al numero 22 e avevo diciannove anni, se vuoi posso fare un calcolo approssimativo. Vai. Centocinquanta, duecento? Non male, non male, non sono migliaia. Dialogo tra fidanzati, riportato sul blog di Belle de jour, la squillo per bene che si è pagata il dottorato di ricerca e molto altro (“ho scoperto che non mi piace niente di quel che vedo nei saldi”) al prezzo di trecento sterline a incontro, ed essendo molto furba ha raccontato tutto su Internet, ha scritto molti libri, è diventata anonimamente famosa e ricca, ha ispirato una serie tivù, ha lasciato che si filosofeggiasse sulla sua zoccolaggine raffinata e ci si lambiccasse sulla sua vera identità (una scrittrice famosa, un vecchio bavoso), poi ha telefonato a India Knight del Times, che la detestava simbolicamente per via della glamourizzazione delle prostitute) e si è fatta intervistare sdraiata su un letto d'albergo.
Giusto in tempo per dare nuova vita al personaggio e per incarnare il massimo grado del sogno erotico maschile (no, non i trans): la secchiona sexy, pallida e bionda, gonnelline a fiori, la storia strappalacrime dei soldi per l'affitto che non bastano mai, l'impossibilità di fare la cameriera da Starbucks per non rubare troppe ore allo studio in laboratorio. Contrasto perfetto con la ragazza molto spregiudicata a cui piace incontrare i clienti (“avevo trovato un lavoro come programmatrice di computer, ma non era così divertente”), disposta a molte variazioni sessuali, capace di chiacchierare ma anche di subire, per niente lamentosa e con un sano senso del mercato e delle sue regole (“mai contare i soldi davanti a un cliente”).
Una che finge alla grande di entusiasmarsi per gli uomini, anche a pagamento e anche semi impotenti, e anzi di comprenderli profondamente nei bisogni erotico sentimentali e nelle tristezze: insomma, ancora una volta la donna ideale è una escort. Bella, bionda, laureata e dice sempre sì. Ha smesso da tempo di esercitare, ma il fidanzato si è lamentato perché quando fanno l'amore lei non resiste e “diventi una puttana”, nel senso di professionista. La ragazza è un genio del male e l'ha scritto sul blog, così ora tutti vorranno sposarla, votarla, incoronarla. E' la donna perfetta, la donna scomparsa: ama gli uomini (il denaro nella borsetta è un dettaglio), studia il cancro, vuole figli, di sicuro cucina anche deliziose torte di mele, non ha mai mal di testa e adesso ha confessato di avere nel cassetto un romanzo, genere realismo magico. Ecco, almeno il realismo magico no.
Il Foglio sportivo - in corpore sano