La Juventus non sussiste
La notizia non è che Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega siano stati assolti dall'accusa di aver falsificato i bilanci della Juventus, perché qualsiasi essere umano che abbia visto anche solo una puntata di 90° minuto sa benissimo che erano altre le società (poco) sportive che sopravvalutavano brocchi di ogni tipo o ragazzini mai visti e poi se li scambiavano a ripetizione incassando plusvalenze fittizie di bilancio.
La notizia non è che Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega siano stati assolti dall'accusa di aver falsificato i bilanci della Juventus, perché qualsiasi essere umano che abbia visto anche solo una puntata di 90° minuto sa benissimo che erano altre le società (poco) sportive che sopravvalutavano brocchi di ogni tipo o ragazzini mai visti e poi se li scambiavano a ripetizione incassando plusvalenze fittizie di bilancio.
La notizia non è nemmeno che al secondo processo ordinario su due – l'altro è quello sulla Gea di gennaio – le accuse di manipolazione moggiana dei campionati di calcio siano state sbriciolate fin dal primo grado di giudizio. Malgrado lo stato penoso della giustizia italiana, sono stati sufficienti un minimo di contraddittorio dibattimentale e un paio di giudici terzi – invece che scelti dall'avvocato dell'accusa pochi giorni prima del giudizio come è successo nel farsesco processo sportivo – per dimostrare che l'intera costruzione di Calciopoli fosse soltanto chiacchiera da bar dello sport. Peraltro c'era già stato un giudice a Berlino, in data 9 luglio 2006, a dimostrare quanto fossero barbine le accuse alla squadra che quella sera mondiale schierava in campo 9 calciatori divisi tra Italia e Francia, oltre ad allenatori, medici e massaggiatori.
La notizia non è nemmeno che la Juventus demoggizzata, quella nuova e simpatica e perdente che grazie al cielo adesso non ha più il volto di Giovanni Cobolli Gigli a tormentare i suoi tifosi, aveva come al solito chiesto di essere condannata. Al processo farsa di Calciopoli aveva chiesto la retrocessione in B, più penalizzazione, ed è stata accontentata, malgrado la condanna sia arrivata per non aver commesso il fatto (la sentenza non ha trovato partite, arbitri, sorteggi truccati a favore della Juventus). La nuova Juve appena vede un giudice si inginocchia, si dà un paio di martellate sugli zebedei e chiede pene corporali, mentre gli altri coimputati, talvolta accusati di illeciti accertati, si difendono, vengono assolti e vincono la Champions League e una quindicina di scudetti consecutivi. La notizia, infine, non è neanche che il giudice abbia assolto Juventus e Triade sui bilanci, spiegando a Cobolli che “il fatto non sussiste”. La notizia, purtroppo, è che a non sussistere è la Juventus.
Il Foglio sportivo - in corpore sano