Il Cav. atterra a Bruxelles con il pianista
Se la visita di Massimo D'Alema a Bruxelles con i parlamentari del Partito democratico è stata “segreta” e “a tutto campo”, come raccontato dal Foglio, ogni partecipazione pubblica di Silvio Berlusconi finisce con l'assumere toni pubblici e straripanti. Lo dimostrano le parole dei presenti al discorso del premier durante la prima giornata del congresso del Partito popolare europeo a Bonn. La sala è stato “riscaldata dalle parole del premier italiano”.
Se la visita di Massimo D'Alema a Bruxelles con i parlamentari del Partito democratico è stata “segreta” e “a tutto campo”, come raccontato dal Foglio, ogni partecipazione pubblica di Silvio Berlusconi finisce con l'assumere toni pubblici e straripanti.
Lo dimostrano le parole dei presenti al discorso del premier durante la prima giornata del congresso del Partito popolare europeo a Bonn. La sala è stato “riscaldata dalle parole del premier italiano”. Così Carlo De Romanis, il segretario dei giovani del Ppe, racconta l'intervento di Silvio Berlusconi. Le platee europee sono “fredde, poco avvezze a partecipazioni e applausi calorosi” mentre Berlusconi “è abituato a un ambiente più familiare che ha cercato di ricreare a Bonn ed è stato apprezzato da tutti”. Le parole di Berlusconi, infatti, tutto sono state tranne astatte. “Chi crede in me – ha detto – è ancora più convinto. Tutti dicono: dove si trova uno forte e duro con le palle”.
L'assemblea del congresso del Ppe era composta dai delegati nazionali del Ppe e gli eurodeputati che ne fanno parte di diritto. Mercoledì l'ex primo ministro del Belgio Wilfred Martens è stato rieletto presidente del Partito popolare europeo per un nuovo mandato di tre anni con il 92 per cento dei consensi, mentre Antonio López-Istúriz è confermato segretario generale. Giovedì il candidato italiano, Antonio Tajani, è stato eletto vicepresidente del gruppo.
La seconda tappa della giornata europea di Berlusconi è a Bruxelles per il Consiglio europeo. In concomitanza c'è anche l'annuale congresso dei giovani del Ppe, che si sono riuniti per tre giorni di assemblee, dibattiti e simulazioni d'aula. “Quest'anno oltre ai delegati che fanno riferimento all'Udc ci sono anche quelli collegati ai deputati di Alleanza nazionale. E' il partito popolare europeo che volevamo” dice De Romanis. I 350 ragazzi che partecipano, suddivisi nelle varie delegazioni in base all'eurodeputato di riferimento, si distribuiranno in quattro gruppi di lavoro: i cambiamenti climatici, l'economia sociale di mercato, l'immigrazione e la formazione. I ragazzi al loro arrivo sono stati salutati da Mario Mauro, presidente della delegazione del Pdl al parlamento europeo e il vice, Roberta Angelilli.
In serata incontreranno Berlusconi, che già in passato ha partecipato alle riunioni dei giovani europeisti. “L'anno scorso ci ha spiazzato, non è solo passato a salutarci ma è intervenuto sulla crisi economica, ha parlato con noi fino a tardi”. E questa sera? “Chi lo sa. Berlusconi imprevedibile e ogni programma potrebbe cambiare all'ultimo”. Ad aspettarlo nella capitale belga insieme ai ragazzi ci sarà anche il suo pianista personale, partito a sua insaputa dall'Italia, per accompagnare la serata con le chansons francesi che piacciono al premier.
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