Parla il ministro

Sacconi lascia la Salute a Fazio ma continua a vigilare

Piero Vietti

Nel giorno in cui la pillola abortiva Ru486 diventa ufficialmente utilizzabile negli ospedali italiani, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha annunciato quello che da tempo era nell'aria: Ferruccio Fazio diventerà ministro della Salute tra pochi giorni, sgravando lo stesso Sacconi di un compito fino a oggi svolto con battagliera determinazione, che lo ha reso popolare soprattutto tra i cattolici per le sue posizioni apertamente in difesa del valore della vita.

    Nel giorno in cui la pillola abortiva Ru486 diventa ufficialmente utilizzabile negli ospedali italiani, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha annunciato quello che da tempo era nell'aria: Ferruccio Fazio diventerà ministro della Salute tra pochi giorni, sgravando lo stesso Sacconi di un compito fino a oggi svolto con battagliera determinazione, che lo ha reso popolare soprattutto tra i cattolici per le sue posizioni apertamente in difesa del valore della vita. Valore che, dice al Foglio lo stesso ministro, “era sottolineato dal nostro Libro bianco fin dall'inizio del mio mandato, e che si rifà a una grande verità laica: senza il riconoscimento di questo valore una società non può crescere”.

    Per questo il passaggio di consegne a Fazio potrebbe non piacere a qualcuno. Da un ministro di battaglia si passa a un ministro tecnico, culturalmente distante da quello attuale: “Il collega Fazio – precisa Sacconi – è sempre stato d'accordo con le posizioni che io ho preso, e posso dire di avere sempre avuto il suo conforto nelle posizioni che ho assunto. Eugenia Roccella continuerà ad avere la delega in questa materia e io continuerò a seguire i temi biopolitici esercitando una funzione di coordinamento tra i ministeri che se ne occupano”. Si conclude un anno e mezzo di lavoro in prima linea che ha visto il ministro impegnato “su diversi temi: quello della procreazione assistita, quello del pericolo di banalizzazione dell'aborto e quello contro l'eutanasia”.

    Nonostante le dichiarazioni di contrarietà giunte dal ministero, la pillola abortiva Ru486 è entrata in commercio. Alcuni hanno letto la cosa come una sconfitta della linea Sacconi: “Un ministro – dice il titolare del Welfare – non può lavorare solo in termini di sottolineatura etica. Deve pazientemente verificare i percorsi regolatori. Vorrei tante volte anche io essere più guascone ma la funzione non lo consente”. Intanto i dubbi della sua incompatibilità con la legge 194 restano insoluti: “Potenzialmente questa pillola può essere utilizzata in modi incompatibili con la legge che regolamenta l'interruzione di gravidanza”, ammette Sacconi. “La 194, che io reputo una buona legge perché condivisa da una larga maggioranza e perché ha dato buoni risultati, chiede che tutto si svolga sotto continuo controllo medico ospedaliero”. In via teorica la Ru è compatibile, ma, aggiunge il ministro, “io stesso nutro dubbi sulla via pratica, ecco perché segnaleremo questa potenziale incompatibilità alla Commissione europea”. Sacconi promette “monitoraggio sull'effettività del ricovero e vigilanza farmacologica”. Senza contare che l'utilizzo della pillola potrebbe essere diverso da regione a regione: “Posso garantire che se ci sarà elusione della legge 194 il ministero reagirà, in nome della legge e della vita”.

    Quando a Eluana Englaro furono sospese idratazione e alimentazione Sacconi si espose in prima persona (e con lui il Consiglio dei ministri) con un decreto, perché “quel caso non era un caso di fine vita né di accanimento terapeutico, ma di disabilità”. Non fu raccontata così dai giornali. “Non si può fingere di non capire – dice – che c'è ora un nodo regolatorio ineludibile ed è quello della garanzia di alimentazione e idratazione per tutte le persone che non possono provvedervi da sé”. Dopo la sentenza che ha permesso l'uccisione di Eluana, dice il ministro, “noi dobbiamo richiudere questo buco nero e impedire nuovi percorsi eutanasici”. Altro punto in agenda è stato “l'impedire una deriva eugenetica alla procreazione assistita. In un paese nel quale non si ammettono gli Ogm sarebbe strano che accettassimo che l'unico organismo geneticamente modificato sia l'uomo”. E il “piano per la vita” citato da Berlusconi a inizio governo? “Credo che lo produrremo, ci stiamo ragionando. In molti progetti del governo ci sono già tasselli che si inseriscono in questo piano”. Gli aiuti fiscali alle famiglie? “Noi li introducemmo con le deduzioni per carichi di famiglia, Prodi li tolse. Nell'attuale situazione della finanza pubblica non siamo ancora in grado di fare un'operazione così onerosa”. Ma che resta in agenda.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.