Anticipazione dal Foglio di domani

Perché il regicidio era nell'aria

Umberto Silva

Il regicidio era nell'aria. Chiunque avesse un po' di sensibilità lo avvertiva, ma intanto la campagna d'aggressione al Cavaliere continuava imperterrita, e ancora continua. Mentre sui siti internet gli innumerevoli inviti a completare l'opera di macelleria pongono l'urgenza d'interrogarsi su chi diavolo davvero siano i giovani d'oggi, i lamenti dei berluscofobici di rango fanno senso tanta è la doppiezza, tra un'ostentata solidarietà senza si e senza ma e l'ansia di togliersi di dosso ogni responsabilità.

Leggi la letterina di Maurizio Crippa scritta per il sito - Leggi il post di Danton - Leggi il post di Camillo - Leggi il post di CerazadeLeggi il post di Galt

    Il regicidio era nell'aria. Chiunque avesse un po' di sensibilità lo avvertiva, ma intanto la campagna d'aggressione al Cavaliere continuava imperterrita, e ancora continua. Mentre sui siti internet gli innumerevoli inviti a completare l'opera di macelleria pongono l'urgenza d'interrogarsi su chi diavolo davvero siano i giovani d'oggi, i lamenti dei berluscofobici di rango fanno senso tanta è la doppiezza, tra un'ostentata solidarietà senza si e senza ma e l'ansia di togliersi di dosso ogni responsabilità. Anzi, a sentir loro l'attentato al premier è quel che proprio non ci voleva in questo momento: frena la loro irresistibile ascesa. Un dono di Dio al Cavaliere, quel fortunello a corto di argomenti! Così sospirano i berluscofobici lamentandosi della buona sorte del tiranno; ma sanno che non è vero, l'aggressione gioca a loro favore, asseconda perfettamente il piano di drammatizzare la situazione del paese di modo che si trovi una soluzione che lo quieti estromettendo colui che additano come causa prima e unica del disagio.

    […] Quel Tartaglia ha captato il desiderio di tanti e gli ha dato corpo, un corpo insanguinato; missione compiuta: la maestà è lesa. La maestà non sopporta lesioni, soffre d'essere messa  a nudo, di mostrare una fragilità; Berlusconi è un dio-re, non un santo-martire, il suo sacro corpo unto dal Signore deve restare intatto, glorioso, pena diventare mortale e fare una brutta fine, come Marcel Dravot, l'uomo che nel romanzo di Kipling volle farsi re e che, per ancor meno – il morso di una donna fa sgorgare il suo sangue smascherandone l'umanità – viene ammazzato dai suoi fedeli inviperiti. […]

    Prevedo che tra non molto si svolgeranno conciliaboli simili a quello di ‘Boule de suif': dapprima tutti i gentiluomini patriotticamente difendono la puttana con il cui paniere nel frattempo si sono saziati ma poi, paghi di cotanta virtù, sempre patriotticamente la invitano ad andare dall'ufficiale prussiano; quante storie, in fondo è il suo mestiere. Così van le cose nel mondo, e l'Italia in questo senso ne è davvero il caput. Silvio Berlusconi si è preso una gran brutta bastonata e se la tiene, una bastonata che dice: stop alle bastonate, stop al sangue, stop a Berlusconi, occorre un uomo tranquillo. Questa è la seconda bastonata che attende il Cavaliere. Che si può fare perchè il delitto non paghi?

    La versione integrale dell'articolo in edicola domani nel Foglio

    Leggi la letterina di Maurizio Crippa scritta per il sito - Leggi il post di Danton - Leggi il post di Camillo - Leggi il post di CerazadeLeggi il post di Galt