Oratori di Hezbollah ed ebrei malmenati. Accade alla Sorbona

Giulio Meotti

Nella più antica e illustre università di Francia, che risale addirittura al XIII secolo e all'opera del teologo Robert de Sorbon, ha tenuto lezione per la prima volta un'organizzazione terroristica. Si tratta di Hezbollah, in cima alla lista nera dell'Unione europea. Nella Sorbona culla dei Lumi, santuario della laicité francese ma anche fabbrica ideologica che ha prodotto totalitaristi genocidi come Pol Pot e altri khmer rossi, il Mouvement des Indigènes de la République, sedicente gruppo per la lotta contro la discriminazione, aveva organizzato una giornata dedicata a Gaza.

    Nella più antica e illustre università di Francia, che risale addirittura al XIII secolo e all'opera del teologo Robert de Sorbon, ha tenuto lezione per la prima volta un'organizzazione terroristica. Si tratta di Hezbollah, in cima alla lista nera dell'Unione europea. Nella Sorbona culla dei Lumi, santuario della laicité francese ma anche fabbrica ideologica che ha prodotto totalitaristi genocidi come Pol Pot e altri khmer rossi, il Mouvement des Indigènes de la République, sedicente gruppo per la lotta contro la discriminazione, aveva organizzato una giornata dedicata a Gaza, a un anno dal conflitto. Partecipano Ali Fayad, membro dell'ufficio politico di Hezbollah e braccio destro dello sceicco terrorista Hassan Nasrallah; Nadine Rosa Rousso, promotrice dell'appello per togliere Hamas dalla lista delle organizzazioni terroriste; Walid Charara, noto politologo libanese e per l'occasione anche traduttore di Fayad, oltre a vari giornalisti e alla senatrice dei Verdi Alima Boumediene-Thiery. Senza alcun contraddittorio, la conferenza si è trasformata in un'esaltazione di Hezbollah e nel linciaggio verbale e fisico degli studenti ebrei.

    L'università dalla secolare tradizione di tolleranza e libertà è stata sequestrata dai rappresentanti di due movimenti antisemiti, antioccidentali e genocidi come Hezbollah e Hamas. Poco prima dell'invito alla Sorbona, Fayad aveva spiegato che il tempo di una nuova guerra contro Israele era vicino: “Non siamo pessimisti sul futuro della guerra, la resistenza è forte abbastanza”. Il rettore della Sorbona, Jean-Claude Colliard, si era dato per irreperibile e adesso deve rispondere di quanto è accaduto nelle sue aule. Prendendo per buone le assicurazioni degli organizzatori che il dibattito sarebbe stato rispettoso della pluralità delle opinioni, alcuni giovani ebrei entrano in sala superando i controlli. Sentono frasi di questo tipo: “Stavo per non poter entrare, mi avevano preso per un feuj, ma non ho la faccia di feuj” (“feuj” è il termine con cui gli arabi in Francia chiamano gli ebrei). Alcuni di loro sono stati presi a pugni in faccia e gettati contro i muri. Tutti espulsi. 
    In una lettera al presidente francese Sarkozy, la Licra, l'associazione che lotta contro il razzismo, esprime ora “indignazione” soprattutto per la presenza in aula di Fayad, ideologo e direttore di centri studi di Hezbollah.

    “E' scioccante che la Sorbona, culla dell'umanesimo e simbolo storico dei diritti umani, abbia permesso questo evento”, si legge nella lettera della Licra.“Gli studenti ebrei sono allarmati”, dice Ariel Schwab, presidente dell'Unione studenti ebrei di Francia. “Un'università millenaria apre una delle sue aule più antiche a deputati di movimenti terroristici”. Nell'aula numero uno della facoltà di diritto della Sorbona, dove si svolge la conferenza, non appena inizia l'incontro una ragazza si alza e dice: “C'è un problema in questa conferenza. La Sorbona è un'università che fa suoi i valori della Francia. Si può discutere, ma non accogliere un terrorista”. Un militante la mette a tacere. Indossa una t-shirt nera con la Cupola della roccia e la scritta “Al Quds” (Gerusalemme in arabo). Spintonano e picchiano la ragazza. Nelle prime file c'è chi grida “Palestina vivrà!”. Il servizio d'ordine caccia la ragazza e altri studenti ebrei verso l'uscita. Un altro militante, con indosso la kefiah palestinese, grida “assassina” alla ragazza. Standing ovation finale per il fondamentalista islamico Fayyad. C'è chi ha fatto giustamente notare che sono stati due accademici siriani laureati alla Sorbona, affascinati dall'ideologia autocratica e messianica del nazismo, a fondare il Baathismo. Sono il cristiano greco-ortodosso Michel Aflaq e il musulmano Salah al Din al Bitar.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.