Feltri & Fini

Giuliano Ferrara

C'è un tratto di asperità viziosa, di personalismo esasperato, una tendenza delatoria che non convince neanche noi, tutt'altro che mammolette. Per il resto, ciascuno valuterà come crede gli argomenti di Vittorio Feltri nell'attacco opinionistico a Gianfranco Fini. Noi per esempio non siamo d'accordo con il suo giudizio politico, pensiamo che, se non portato all'esasperazione e alla rottura, Fini sia utile alla destra italiana e anche allo stesso Berlusconi. Il direttore del Giornale non può però essere impiccato alla proprietà editoriale della testata.

    C'è un tratto di asperità viziosa, di personalismo esasperato, una tendenza delatoria che non convince neanche noi, tutt'altro che mammolette. Per il resto, ciascuno valuterà come crede gli argomenti di Vittorio Feltri nell'attacco opinionistico a Gianfranco Fini. Noi per esempio non siamo d'accordo con il suo giudizio politico, pensiamo che, se non portato all'esasperazione e alla rottura, Fini sia utile alla destra italiana e anche allo stesso Berlusconi, che funzioni come elemento di stabilizzazione e di allargamento della platea politica, e che sgominare Fini per imporre un uomo solo al comando e una genuina faziosità al posto della sua talvolta inautentica trasversalità sia in realtà un modo per chiudere, accasermare, rimpicciolire la politica liberale e populista-democratica in cui il metodo berlusconiano si identifica da quasi vent'anni.

    Il direttore del Giornale non può però essere impiccato alla proprietà editoriale della testata, come noi e come altri, soprattutto quando le cose sono chiare e nessuno faccia il gioco della dissimulazione dietro presunti poteri neutri. E' un errore dei finiani continuare a rivendicare chiarimenti dell'ufficio politico a ogni editoriale di Feltri o di Sallusti, a ogni inchiesta velenosa. Si può stare sotto l'ombrello largo del berlusconismo, e della sua famiglia, come accade a noi e al nostro giornale ex cognato, senza per questo rinunciare a una certa autonomia: non è uno scandalo che il giornale del fratello del leader del Pdl attacchi il cofondatore del Pdl, perché non è di carinerie in famiglia che vive una classe dirigente. Feltri esprime certi malumori del Cavaliere? Può anche essere, ma che c'entra? Le sue sono opinioni, perfettamente compatibili con uno stile giornalistico oratorio, opinionistico, consegnato al target commerciale di un lettorato vasto, aperto alla competizione nel mercato editoriale della destra tifosa.

    Non ha alcun senso continuare con la pantomima grottesca di Berlusconi che dice: non posso fermarlo, e Fini che chiede: fermalo, dammi la prova d'amore. Ma dove siamo, all'asilo? Il Secolo, ottimo giornale, risponde a Feltri e alla sua Opa sulla tifoseria politica della destra, e il conflitto di idee va benissimo, esporlo è una prova di forza, non di debolezza. Berlusconi e Fini devono invece chiarire meglio metodo, rapporti di forza, struttura e programma minimo della loro convivenza in uno stesso partito nel quadro della legislatura, per lo meno. Il lavorio opinionistico di Feltri non c'entra.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.