Aiuto, basta con quei titoli “Ferrara lascia” e “Ferrara flop”!
Perché l'esonero di Ciro lascerebbe una malinconica scia di amarezza (in più)
Siccome Google è sempre avanti, se digitate “fer” già esce “Ferrara esonetaro”. Anche se poi vi palleggiano tra link e blog dai quali si evince che il buon Ciro starebbe solo per. Verrebbe licenziato da allenatore della Juventus, buttandogli come d'uso addosso tutta la croce della mala stagione fin qui giocata, solo dopo la prossima partita di Coppa Italia. Contro il Napoli della sua Napoli, perché il destino è baro e cinico, ma poi ha sempre anche dei tocchi di poesia.
Siccome Google è sempre avanti, se digitate “fer” già esce “Ferrara esonetaro”. Anche se poi vi palleggiano tra link e blog dai quali si evince che il buon Ciro starebbe solo per. Verrebbe licenziato da allenatore della Juventus, buttandogli come d'uso addosso tutta la croce della mala stagione fin qui giocata, solo dopo la prossima partita di Coppa Italia. Contro il Napoli della sua Napoli, perché il destino è baro e cinico, ma poi ha sempre anche dei tocchi di poesia. Se va male, via. Potrebbe arrivare un sostituto di lusso, quel Guus Hiddink olandese talentuoso e giramondo che, oltre a essere il commissario tecnico in chief della Nazionale russa, potrebbe sobbarcarsi per mezza stagione il doppio incarico di tirar fuori dai guai i bianconeri. Del resto l'aveva già fatto con buon esito l'anno scorso, quando fece il part-time per il Chelsea di Roman Abramovich. Retribuito, azzarderemmo, meglio di un raccoglitore d'agrumi stagiobnale. Hiddink è un capitano di ventura di talento, un lupo di mare che fiuta il vento e guida le navi in mezzo agli scogli. Per l'estetica: un Ancelotti plurilingue e multitasking.
Eppure, anche in un giornale mourinhiano per partito estetico e filosofico preso preso (dove pure c'è chi tirerebbe un respiro di sollievo per non sobbalzare tutti i lunedì con quei titoli di destabilizante omonima, “Ferrara flop”, “Ferrara tre schiaffoni anche domenica”, “Ferrara irrilevante, ma pure contestato”) l'esonero di Ciro Ferrara lascerebbe una melanconica scia di amarezza. Persino in chi s'era prontamente inventato il nomigolo di “Ciru Tituli”. Ma si era anche detto che con lui, in un calcio italiano mediamente sciatto e allappante per quel che concerne la zona panchine, arrivava “un'altra iniezione di sex appeal mediterraneo”, da opporre allo strapotere estetico dell'uomo di Setubal. E da mettere degnamente al fianco dell'altro giovane e fascinoso interprete del new deal allenatoriale: il raffinato e sorridente Leonardo di casa Milan.
Ferrara è anche un uomo mite, ma dopo la partita col Milan non ce l'ha fatta più. E prima che la storia della Juventus se la prendesse con lui, se l'è presa con quello che resta negli annali come uno dei più scombicchietati allenatori della storia della Juventus. Gigi Maifredi si era permesso di dire, a un napoletano già alle prese con la malasorte, che la sua Juve avrebbe dovuto vincere lo scudetto. “Stai zitto che è meglio, fenomeno”, gli ha detto il buon Ciro. Ma con Maifredi non rischia niente. Il vero problema, ormai così statisticamente grave che andrebbe registrato nella Smorfia napoletana, è che di recente Ciro si è battibeccato con Enrico Varriale, l'incazzosissimo satrapo di Domenica sprint. Uno degli ultimi allenatori ad aver sfidato la sua maledizione salamandresca era stato Walter Zenga: esonerato. Capitò a Ranieri, e arrivò Ferrara. Capitò a Zoff, e appese la panchina al chiodo. Ora ha nel mirino Ciru Tituli. Ma non ditelo a Guus Hiddink.
Il Foglio sportivo - in corpore sano