La memoria vuota

Giulio Meotti

Mentre in Italia si ricorda l'Olocausto e in Parlamento si avviano indagini sull'antisemitismo, c'è un rapporto che dovrebbe allarmare i sepolcri imbiancati della memoria: “Era dalla Shoah che in Europa non si vedeva tanto antisemitismo”. A diffonderlo è l'Agenzia ebraica guidata dall'ex dissidente sovietico Nathan Sharansky. Il rapporto denuncia “l'alleanza fra sinistra e islamisti”, e spiega come Iran, Turchia e Venezuela siano i principali sponsor del nuovo odio.

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    Mentre in Italia si ricorda l'Olocausto e in Parlamento si avviano indagini sull'antisemitismo, c'è un rapporto che dovrebbe allarmare i sepolcri imbiancati della memoria: “Era dalla Shoah che in Europa non si vedeva tanto antisemitismo”. A diffonderlo è l'Agenzia ebraica guidata dall'ex dissidente sovietico Nathan Sharansky. Il rapporto denuncia “l'alleanza fra sinistra e islamisti”, e spiega come Iran, Turchia e Venezuela siano i principali sponsor del nuovo odio. Giorni fa il mentore di Ahmadinejad, l'ayatollah Mesbah Yazdi, ha definito gli ebrei “i più corrotti della terra”. Dice il rapporto che “per il 43 per cento degli europei, gli ebrei sfruttano il passato per estorcere denaro”. Nel vecchio continente spicca l'Olanda per incidenti antisemiti. In Francia ci sono stati 631 attacchi, contro 431 dell'anno precedente.

    L'Inghilterra, dove la memorialistica non ha mai avuto parte del discorso pubblico perché fu il solo paese europeo in cui gli ebrei trovarono rifugio anziché partire per Auschwitz, gli incidenti antisemiti sono stati ben 609, contro i 276 di un anno fa. Quasi tutti di matrice islamista. I quotidiani nordeuropei di sinistra hanno rinverdito la “calunnia del sangue” nell'Europa del XXI secolo con il suo pedagogico corollario di giornate del ricordo, musei e gite scolastiche a Dachau. Il tabloid svedese a vasta diffusione Aftonbladet ha denunciato che le Forze di difesa israeliane assassinano giovani palestinesi per rubarne gli organi. Il nazismo porterà questa accusa nel Novecento fino alle camere a gas. Il principale giornale olandese, Der Telegraaf, ha diffuso teorie secondo cui la pandemia suina era una “cospirazione ebraica globale”.

    La sinistra ha fatto uso della propaganda per sminuire la legittimità d'Israele come stato ebraico e questa propaganda oggi permea l'opinione pubblica occidentale”, recita il rapporto. “L'Europa occidentale è diventata una piattaforma dei gruppi musulmani estremisti che pianificano attacchi contro obiettivi ebraici”. Nell'informazione si equiparano sempre più “ebreo, sionista e nazista”, mentre Israele è come l'“apartheid”. In ambito cattolico affiorano i vescovi negazionisti, ma più che il folclore neonazista e il tetro clericalismo antigiudaico, è la saldatura fra mondo progressista e diaspora islamica europea a intimorire l'Agenzia di Sharansky, che così definisce il nuovo antisemitismo: “Le tre D: demonizzazione, delegittimazione e doppia misura”. Tutta la nostra vigilanza morale veglia sugli ebrei morti ed espone i vivi alla violenza genocida.

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    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.