Scambio con Tarchi sul nobile gusto del sangue, che non ho più

Giuliano Ferrara

Al direttore - A Farefuturo, come non era difficile immaginare, ciò che ho detto al Foglio sull' inesistenza di filiazioni tra la Nuova Destra dei tempi andati e le elucubrazioni della cerchia finiana è andato di traverso.

Perché mordersi come cani? Invecchio, sono sempre più pachidermico, riesco ad apprezzare un'intervista di Tarchi e insieme il lavoro di questi che lei chiama “personaggi”.

    Al direttore - A Farefuturo, come non era difficile immaginare, ciò che ho detto al Foglio sull' inesistenza di filiazioni tra la Nuova Destra dei tempi andati e le elucubrazioni della cerchia finiana è andato di traverso, e l'omonimo sito web ha ospitato la furibonda e un po'  sboccata reazione di uno dei capofila della tattica del “mi approprio (di tutto quello che può far spettacolo e citazione giornalistica) dunque sono”. Dalle rape, dice un vecchio caro adagio, è inutile cercare di cavar sangue. E difatti, personalmente mi guardo bene dal farlo. Da decenni ho smesso di polemizzare con la fauna variopinta e cerebralmente anemica degli “intellettuali di destra”, dopo aver constatato che la loro unica preoccupazione, strettamente individuale ed esclusiva, è apparire e darsi importanza, magari servendo il padrone di turno. Trovo anche piuttosto penoso che spesso, non riuscendo a creare niente di originale, si aggrappino a nomi e idee più o meno orecchiate, proponendo al loro pubblico – peraltro non proprio di palato sopraffino – sconcertanti mescolanze concepite solo per stupire qualche giornalista “dell' altro campo” e strappargli una citazione. Tutto fa, letteralmente, brodo. Non capisco neppure perché questi personaggi sentano il bisogno di legittimarsi richiamandosi ad esperienze di trenta (trenta!) anni fa per dire che però, loro, sanno fare anche di meglio. Benissimo. Lo dimostrino iniziando a pensare in proprio, senza padrini da chiamare in ballo, senza sciorinare nomi più o meno a caso, raccogliendo intorno ai parti della loro riflessione i semi di quella egemonia culturale cui tanto spasmodicamente aspirano e di cui, come si fa loro notare ogni tanto, non c' è traccia. Come ha scritto di recente Carlo Galli, quel tanto che c'è di “fondo di destra” nella mentalità della società italiana lo hanno prodotto i contenuti e gli stili dell' informazione di massa prodotta dal cosiddetto berlusconismo. Di altre influenze, nuove o vecchie, non v'è traccia. E la situazione non cambierà inalberandosi perché un outsider, su gentile richiesta di un giornalista, osa dire che le cose non stanno come a Fini e ai suoi piacerebbe che stessero.
    Marco Tarchi

    Perché mordersi come cani? Invecchio, sono sempre più pachidermico, riesco ad apprezzare un'intervista di Tarchi e insieme il lavoro di questi che lei chiama “personaggi”. Non che mi abbia abbandonato l'impulso polemico, talvolta barrire è inevitabile, ma le invidio e non le invidio il nobile gusto del sangue, che non ho più.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.