Pace intorno al caso Bertolaso
Illustri governanti, ma tenere ogni tanto la patta chiusa no?
Racconta Svetonio che Tiberio, rintanatosi a Capri vecchio e piuttosto malandato, fosse solito giocare in acqua con fanciulli e fanciulle che gli sguazzavano tra le gambe “sicut pisciculi”, come pesciolini. Lo storico che amava guardare le cose anche da quel lato lì e del genere fu un precursore si scandalizza ma non più di tanto: ha capito quanto il sesso sia parte integrante dell'esercizio del potere e sa che tutto sommato pur sempre di un imperatore si tratta, divino e uno per quanto capriccioso perverso o efferato.
Leggi Indagato e confermato. Così Bertolaso resiste all'ultima emergenza - Leggi Lo scandalo (scandalo?) Bertolaso (da Cerazade) - Leggi Cosa c'è dietro la super rete di Bertolaso (da Cerazade)
Racconta Svetonio che Tiberio, rintanatosi a Capri vecchio e piuttosto malandato, fosse solito giocare in acqua con fanciulli e fanciulle che gli sguazzavano tra le gambe “sicut pisciculi”, come pesciolini. Lo storico che amava guardare le cose anche da quel lato lì e del genere fu un precursore si scandalizza ma non più di tanto: ha capito quanto il sesso sia parte integrante dell'esercizio del potere e sa che tutto sommato pur sempre di un imperatore si tratta, divino e uno per quanto capriccioso perverso o efferato. Il guaio è che l'impero non c'è più. Siamo in democrazia. E la democrazia i poteri li produce, li riproduce e li diffonde. E ognuno può essere piccolo cesare nel suo regno.
Nel filo del tempo, abbiamo potuto vedere i tanti guasti causati dalla resistibile tentazione di calarsi i pantaloni. Di patta aperta si sono feriti un presidente americano, uomo fra i più potenti e protetti del mondo, austeri ministri inglesi, presidenti francesi, capi di stato israeliani, canadesi e giapponesi, persino il presidente dell'Autorità palestinese. Si può dunque chiedere a sindaci, assessori, consiglieri e vari consigliori, governatori, direttori generali, alti dirigenti pubblici, tycoon televisivi, grandi editori, commis dello stato, a parlamentari, ministri e al primus inter pares di comportarsi in Italia in modo più consono alla funzione e alle responsabilità che hanno nella cosa pubblica? Che la smettano insomma di andare “a gattaccia”. E' l'espressione che coniò Alberto Giovannini sul Borghese nel 1961, quando in un salon de beauté fu scoperto un giro di squillo da un milione a notte che fece scricchiolare tutta la Roma che contava nella politica e nell'economia. L'organizzatrice, un'astuta siciliana, Maria Annunziata Fiore detta “Mary”, disse: “ma che volete, queste sono ragazzette un po' svampite che non sanno tenere un ago in mano.
E così capitava che alle feste magari a una si staccava una spallina e rimaneva a seno nudo, a un'altra si spaccava la lampo del vestito e quella restava col sedere di fuori”. Forse nasce proprio in quell'anno l'Italia volgarotta e puttaniera, ossessionata dall'apparire, dalle macchine, dalle vacanze di lusso, dalla bellezza, che vorrebbe essere Hollywood ma è solo avanspettacolo, dove il gossip alligna in un clima maleodorante di ricatti. Del tempo presente sgomenta in più la facilità con cui i milieu affaristici vanno a segno facendo intravvedere donne generose. E sgomenta il linguaggio: un Mario Scelba o un Enrico Mattei mai si sarebbero definiti “meri utilizzatori finali”, mai avrebbero chiesto “una ripassatina” alla signorina Francesca, se è vero che Bertolaso si sia pronunciato in questi termini e non per un massaggio. Anche nel peccare, lo stile è la sola cosa che conti. Preferire poi l'estraniazione dell'amore a pagamento all'attenzione, alla paura stessa che impone un rapporto sentimentale, è solo un brutto segno. Come se il potere oltre che nudo fosse anche disperatamente solo.
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