Rignano e il ritorno della caccia alle streghe

Claudio Cerasa

Tutti a giudizio i cinque imputati per i presunti abusi subiti dai bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Dopo quasi quattro anni di inchieste surreali, il rinvio a giudizio di cinque indagati per il caso di presunta pedofilia di Rignano Flaminio darà forse la possibilità a tutti di scoprire quanto pasticciato e a volte disastroso sia il sistema giudiziario italiano.

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    Tutti a giudizio i cinque imputati per i presunti abusi subiti dai bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. La sentenza del gup Pierluigi Balestrieri arriva a più di tre anni e mezzo dall'inizio delle indagini. Andranno quindi a processo le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Candida Magalotti, la bidella Cristina Lunerti, e il marito della Del Meglio, Gianfranco Scancarello.

    Dopo quasi quattro anni di inchieste surreali, il rinvio a giudizio di cinque indagati per il caso di presunta pedofilia di Rignano Flaminio darà forse la possibilità a tutti di scoprire quanto pasticciato e a volte disastroso sia il sistema giudiziario italiano. A Rignano, ricorderete, ci sono cinque persone che si ritrovano sulle spalle accuse per reati orribili e che sono costrette ora a dover affrontare un processo senza che in quaranta mesi di indagini siano state fornite altre prove rispetto alle testimonianze dei bambini. Senza che, come direbbero gli investigatori, sia stata fornita una prova “seria e robusta”. Il rinvio a giudizio però servirà anche a questo. Cinque indagati possono arrivare a processo anche con prove tutt'altro che schiaccianti. Ma in un processo in cui si verificherà che non sono state trovate foto, che non ci sono immagini, che non ci sono testimonianze schiaccianti, che non ci sono registrazioni, che non ci sono tracce di dna e che non c'è nulla di sospetto se non le parole dei bambini (malauguratamente mai registrate nella fase iniziale dell'inchiesta di Rignano) sarà molto difficile per gli inquirenti riuscire a dimostrare che quella di Rignano non è stata una caccia alle streghe.

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    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.