Sospetti a Palazzo
Baldassarri spiega perché il governo deve ritirare il decreto sulla Protezione
Mercoledì la Camera dei deputati si esprimerà sulla conversione in legge del decreto che prevede la trasformazione in Spa della Protezione civile, ma quando il testo arriverà a Montecitorio il sospetto è che a contestare il provvedimento non saranno solo gli onorevoli dell'opposizione. Il sospetto nasce dalle parole rilasciate ieri alla Stampa dal presidente della commissione Bilancio del Senato, Mario Baldassarri.
Mercoledì la Camera dei deputati si esprimerà sulla conversione in legge del decreto che prevede la trasformazione in Spa della Protezione civile, ma quando il testo arriverà a Montecitorio il sospetto è che a contestare il provvedimento non saranno solo gli onorevoli dell'opposizione. Il sospetto nasce dalle parole rilasciate ieri alla Stampa dal presidente della commissione Bilancio del Senato, Mario Baldassarri, unico senatore del Pdl ad astenersi tre giorni fa quando il testo sulla Protezione civile Spa (approvato in Cdm il 17 dicembre) è stato votato a maggioranza a Palazzo Madama poche ore prima che detonasse il caso Bertolaso. “Quel testo – dice al Foglio Baldassarri – andava studiato con più attenzione, e per come è stato partorito rischia di fare danni. E' impensabile sottrarre pezzi delle istituzioni alle regole del diritto pubblico e per quanto mi riguarda faccio un appello al governo perché ci ripensi, e ritiri il decreto. Parlo a titolo personale ma nella maggioranza molti la pensano come me”.
Da Palazzo Chigi spiegano che “il decreto non subirà modifiche e che verrà regolarmente votato”, ma alcune fonti governative ammettono che “anche se Letta sta difendendo in modo così energico il decreto, la nuova Protezione non entusiasma i ministri”. A Montecitorio, giovedì, il testo è stato esaminato in commissione Ambiente e nessuno nella maggioranza ha opposto resistenze. Fabio Rampelli, deputato del Pdl (ex An), esclude che ci possano essere sorprese ma confessa che il progetto “va studiato attentamente”. Anche Angelo Alessandri, deputato della Lega, è convinto che tutto andrà liscio. Con un ma. “Martedì esamineremo gli emendamenti e mercoledì voteremo compatti. Noi della Lega non abbiamo problemi ma so che nel Pdl c'è chi quel testo non vorrebbe votarlo”.
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