La Bresso replica alle critiche occupando saldamente la postazione del cuore

Giuliano Ferrara

Al direttore - Ho letto articoli e commenti che Lei e i Suoi collaboratori hanno voluto dedicarmi in queste settimane. Il quadro sinottico che ne ho ricavato è discretamente impressionante: Bresso indifferente ai valori etici, nemica della Chiesa cattolica, abortista sfegatata, pro death senza ritegno. […]
Mercedes Bresso

Grazie per questo pretenzioso e demagogico bignamino politicante, travestito da afflato etico. […]

    Al direttore - Ho letto articoli e commenti che Lei e i Suoi collaboratori hanno voluto dedicarmi in queste settimane. Il quadro sinottico che ne ho ricavato è discretamente impressionante: Bresso indifferente ai valori etici, nemica della Chiesa cattolica, abortista sfegatata, pro death senza ritegno. Fra tutti, mi ha colpito un commento nel quale si sosteneva, con una buona dose di non celato dispetto, che molti cattolici ormai sono più sensibili ai temi dell'accoglienza agli immigrati che non ai “valori etici”. Forse chi ha scritto quell'articolo e io abbiamo frequentato scuole diverse. Perché a me hanno insegnato che l'etica è la scienza che ha a che fare con gli effetti dei nostri comportamenti sulla vita altrui. Sia questa la vita di un immigrato, di una madre, della vita nascente o di quella che si sta spegnendo: magari a una parte del mondo cattolico non va giù di vedere in televisione  corpi di bambini annegati nel mare di Sicilia o giovani di colore trattati come lo erano solo gli schiavi in Alabama prima di Lincoln.  Non starò a difendermi ripetendo che la sperimentazione sulla RU486 fu iniziata in Piemonte dalla Giunta Ghigo, né che sul caso Englaro mi dissi semplicemente disposta a dar seguito alle decisioni di un tribunale della Repubblica italiana. Mi permetto però due osservazioni: una di carattere politico, l'altra più strettamente amministrativa. La prima. Personalmente ho continuamente rapporti con il mondo cattolico, e non soltanto con quella parte dell'associazionismo tradizionalmente vicina al centrosinistra. A me sembrano questi gli autentici eredi della Democrazia cristiana che abbiamo conosciuto per mezzo secolo. Quella di De Gasperi, tanto per intenderci, che nel 1952 rifiutò la santa alleanza con missini e monarchici. Preferì la lealtà costituzionale. Ho la sensazione che De Gasperi oggi, caduto il muro di Berlino, mai e poi mai si alleerebbe con gli adoratori del Po e con chi organizza operazioni tipo “bianco natale”. La seconda. Non rinnego nulla della mia storia personale e politica, però sulla questione dell'aborto voglio rivelarLe un segreto: per assicurare alle donne il diritto di non abortire, la mia Giunta ha fatto più di tutte quelle che l'hanno preceduta. Forse per Lei non ha grande importanza, ma i fatti sono fatti: l'aver aumentato del 43% i posti negli asili nido, l'aver rafforzato l'assistenza ai bambini e alle mamme, l'aver costruito un protocollo che aiuta le donne dal concepimento al parto sono realizzazioni di cui vado fiera. La cultura democratica (di orientamento vuoi cattolico, vuoi liberale o socialista) suggerisce di non giudicare l'essere delle persone, ma i loro comportamenti. E proprio questo mi limito a pretendere: che il verdetto sia sulle opere compiute e non sulla fede professata. Concludo: sono di cultura liberale, abituata a riconoscere i diritti di tutti, a partire da quelli di chi non la pensa come me. So che può essere difficile, ma sono convinta che, sia pure con qualche sforzo, potrà farcela anche Lei.
    Mercedes Bresso

    Grazie per questo pretenzioso e demagogico bignamino politicante, travestito da afflato etico. Lei ha il monopolio del cuore e del liberalismo: si tenga entrambi, e sopporti le critiche cercando di non essere troppo piccina, di non scaricare le responsabilità su Enzo Ghigo o sui giudici della sentenza Englaro. Le proprie idee si possono difendere meglio.

    Leggi I casiniani dalla parte sbagliata - Leggi La mosca cocchiera e la sua Mercedes

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.