Liste pazze e normali incompetenti

Stefano Di Michele

Giustamente Lorella, elettrice di fede berlusconiana, nell'apposito sito dell'apposito partito, si domanda: “Ma chi hanno mandato, Gianni & Pinotto, a Roma? Che figura!”. Mentre la maratona oratoria va avanti gli elettori del centrodestra, per la prima volta quasi in massa, insorgono. E lo fanno direttamente sul sito di Silvio (dove, fresco di stampa, Lui sponsorizza il suo nuovo libro: “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”, ha qualche possibilità di meno con l'incapacità) e su quello della Polverini.

    Giustamente Lorella, elettrice di fede berlusconiana, nell'apposito sito dell'apposito partito, si domanda: “Ma chi hanno mandato, Gianni & Pinotto, a Roma? Che figura!”. Mentre la maratona oratoria va avanti gli elettori del centrodestra, per la prima volta quasi in massa, insorgono. E lo fanno direttamente sul sito di Silvio (dove, fresco di stampa, Lui sponsorizza il suo nuovo libro: “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”, ha qualche possibilità di meno con l'incapacità) e su quello della Polverini. “E' incredibile come si possa dilapidare un patrimonio di consenso in questo modo. Se il Cav. non fa qualcosa si va verso il disastro elettorale”. E anche. “Vergogna! Vergogna! Per mettere un nome in lista, lasciano la piazza ai lupi: stavolta siamo fregati”. Stavolta sono gli stessi elettori di centrodestra che non vogliono sentir ragioni – oddio, qualche ricaduta verso i giudici comunisti c'è pure, un filo di sospetto sulla tenuta democratica dei cancellieri anche, senza contare quel Fini di mezzo, amico dei nemici, consolazione dei sinistrorsi, mica come il “direttore Minzolini” che saldo e all'erta sta.

    Ma insomma, la situazione alla fine risulta la seguente: “Abbiamo fatto una figura di m…, vogliamo candidarci a governare e non sappiamo presentare una lista”, taglia corto Emilio. “Abbiamo i c… pieni!”, fa presente Gino. “Grazie a questi personaggi incompetenti siamo esclusi dal Lazio e abbiamo fatto la figura dei peracottari”, è la felice sintesi di VelaAzzurra.
    Anche i giornali di maggior riferimento, che di solito vigilanti sul fronte democratico stanno, come manco le oche capitoline rispetto agli assalitori, si sono fatti largamente beffe dell'approssimazione di tanti e tali “uomini del fare” con questo bel risultato. Libero si è situato a metà tra una formula matematica e un titolo del Male: “Pdl = Polli della libertà”, il Giornale ha preso atto della situazione confortato dalla recente fiction in tv su Basaglia: “Un partito di matti”.

    Sì certo, il giorno dopo si può pure tornare all'antico (“Questo è un sabotaggio”, assicura Libero, una volta rappattumati i polli liberali in libera uscita), e buona grazia che Fini dà sempre da pensare (così il Giornale si consola in mezzo a tante afflizioni: “L'ultimo strappo”). Ma l'inedito dell'intera faccenda è nelle reazioni della base, nei forum, nei blog. Anche in quello di Renata Polverini, la candidata che davvero rischia dopo la magra figura di sabato scorso. Forse qui si registrano posizioni un po' più articolate di quelle rintracciabili nel sito del partito, ma non meno severe. Anzi. Scrive Simone: “Guardate che a me dispiace se Renata non corre, però pure voi sempre a prendervela con la sinistra… Un po' di autocritica, perdindirindino!!!”. E un altro elettore, Luca, si sarebbe “atteso una reazione ferma e seria”. Niente da fare: “Vedo invece una reazione scomposta, come se si trattasse di una battaglia sindacale, fatta di numeri, comizi, bandiere, raduni e folclore. Non traspare la leadership e la serietà di cui abbiamo disperatamente bisogno alla guida delle istituzioni regionali”. Così Tiziano: “Se Renata non correrà sarà un peccato. Se non correrà, però, sarà solo colpa di un'organizzazione di dilettanti e incompetenti. Mi spiace. Il rispetto delle regole è vera democrazia. E basta invocare il popolo”. Paulo: “Renata, mannaggia, mi dispiace: ma stiamo facendo una figuraccia senza precedenti”.

    Benito: “E' inutile fare ricorsi su ricorsi… Il Pdl ha fatto un errore da principianti! I rappresentanti dovevano stare al Tribunale di Roma per il deposito del simbolo e delle candidature (già fatte!!) già alle cinque del mattino. Questa è la serietà verso gli elettori. Ora basta!! Siamo stufi di questa politica!!”. Lo sconcerto nella base ha il sapore di una – parziale, quasi disperata, mai vista prima – rivolta verso il partito stesso. Ci sono i forzisti che rimpiangono Forza Italia e lamentano “le serpi in corpo”, ci sono quelli di An che rimpiangono ovviamente An, “no servi di Berlusconi!!!”. S'invocano sanzioni direttamente al Cav., “tutti coloro che dovevano presentare la lista vanno cacciati”, esorta Giorgio; “Se i vostri registi dell'organizzazione non sanno contare fino a mille, fornite loro una calcolatrice tascabile”, propone Gali. E qualcuno si fa così più speranzoso: “Berlusconi venga a Frosinone a fare campagna elettorale per il Pdl, tanto a Roma non è più necessario, visto che la lista non l'hanno presentata!”. Simone, sul sito della Polverini, si fa poetico e cantautore davanti a quanto è successo: “Risponderei con un grande Battiato! ‘Povera Patria, schiacciata dagli abusi di potere, di gente infame che non sa cos'è il pudore'…”. Replica immediata,  e molto pertinente, di Tiresia: “Battiato vota Bonino”.