Tronista in procura
Michele Ruggiero non cammina, incede, sa che verrà fotografato e fa lo sguardo intenso, carico di senso della giustizia e di serena fermezza. John Woodcock, con quei golfetti sulle spalle, non è che un ricordo, le signore con un debole per le procure hanno finalmente un nuovo idolo, elegantissimo, sempre in completo scuro e con ufficio vista mare: Ruggiero è il pubblico ministero del momento, metà eroe e metà tronista, la punta delle scarpe lucidissime rialzata, come va di moda anche da Maria De Filippi. Lui non si mostra, appare.
Michele Ruggiero non cammina, incede, sa che verrà fotografato e fa lo sguardo intenso, carico di senso della giustizia e di serena fermezza. John Woodcock, con quei golfetti sulle spalle, non è che un ricordo, le signore con un debole per le procure hanno finalmente un nuovo idolo, elegantissimo, sempre in completo scuro e con ufficio vista mare: Ruggiero è il pubblico ministero del momento, metà eroe e metà tronista, la punta delle scarpe lucidissime rialzata, come va di moda anche da Maria De Filippi. Lui non si mostra, appare, e gli occhiali da sole a goccia servono per coltivare il mistero e per difendersi dalla folla che gli si fa intorno e che vuole sapere, cerca di strappargli una rivelazione, un'intervista, un'ospitata. Ma Ruggiero ha una frase preferita: “No comment”, come nelle serie americane, come nei film d'azione in cui il protagonista ha una missione da compiere e nessuno, fino alla fine, riuscirà a fargli perdere la concentrazione. Nemmeno il procuratore capo con cui pare abbia litigato a causa di quest'inchiesta (“ma chi ti credi di essere, mi hai rotto il cazzo”, si sentiva da dietro la porta dell'ufficio), ma entrambi negano. Un pubblico ministero così è il sogno di ogni donna (anche se nei film di solito l'eroe riceve una telefonata a notte fonda, si alza e esce senza dire una parola, la moglie sa che non deve chiedere dove sta andando. Quindi è il sogno di ogni uomo).
Michele Ruggiero sfonda le foto (come quella sulla Repubblica di ieri a pagina quattro) senza nemmeno bisogno degli occhiali 3D, è più avanti di Avatar, e quando passa in macchina a Trani lo guardano tutti ammirati e invidiosi, perché ha l'auto più bella della città, una Mercedes decapottabile nera. Impossibile non notarlo: quando incrocia qualcuno che conosce dà qualche leggero colpo di clacson, per salutare, davvero saluta tutti, anche i giornalisti, poi da vero uomo del sud cede il passo alle signore. Dalla sua scrivania di legno scuro (dove non giace nessuna pratica arretrata: Ruggiero fa gli straordinari, resta a lavorare anche quando la procura chiude – tenerne conto in caso di corteggiamento, astenersi lagnose con pretese di weekend fuori) guarda il mare, guarda la cattedrale di Trani e si sistema il ciuffo. Prima le buone notizie, ora la cattiva: Michele Ruggiero è sposato e ha tre figli, le loro foto al mare sono lo sfondo scrivania del suo computer, proprio accanto alle sudate carte, ai Ray-ban e al telecomando della macchina. Bisogna quindi abbandonare le speranze, o sperare di venire intercettate da lui, e ricordarsi di cinguettare.
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