Ecco il segreto dell'avanzata leghista nel cuore dell'Italia

Claudio Cerasa

“L'avanzata della Lega continuerà e anche le regioni di centrosinistra prima o poi diventeranno verdi”. Con queste parole ieri Umberto Bossi ha confessato che uno dei principali progetti che la Lega nord sta cercando di portare avanti ormai da anni è quello di trasformare gran parte delle aree storicamente controllate dagli eredi di Enrico Berlinguer e Palmiro Togliatti nei nuovi feudi del leghismo moderno. Non c'è dunque solo il lento accreditamento dei massimi dirigenti della Lega dalle parti delle gerarchie ecclesiastiche: le ultime elezioni sono state esemplari per il popolo del carroccio anche per altre ragioni.

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    “L'avanzata della Lega continuerà e anche le regioni di centrosinistra prima o poi diventeranno verdi”. Con queste parole ieri Umberto Bossi ha confessato che uno dei principali progetti che la Lega nord sta cercando di portare avanti ormai da anni è quello di trasformare gran parte delle aree storicamente controllate dagli eredi di Enrico Berlinguer e Palmiro Togliatti nei nuovi feudi del leghismo moderno. Non c'è dunque solo il lento accreditamento dei massimi dirigenti della Lega dalle parti delle gerarchie ecclesiastiche: le ultime elezioni sono state esemplari per il popolo del carroccio anche per altre ragioni.

    Prendiamo alcuni dati. La Lega ha raggiunto risultati notevoli in molti dei vecchi fortini comunisti. In Emilia Romagna è arrivata al 13,7 per cento e ha contribuito a far scendere di dieci punti percentuali il Partito democratico di Vasco Errani. In Toscana ha toccato il 6,5 per cento (nel 2005 era all'1,5). In Umbria il 4,3 (nel 2005 non era neppure riuscita a presentarsi). Nelle Marche è arrivata al 6,3 (nel 2005 era allo 0,9). La lenta trasformazione cromatiche di queste regioni dal rosso comunista al verde leghista è però un fenomeno che non può essere compreso senza andare a scoprire quello che succede nel principale laboratorio della Lega che si affaccia a sud del Po e che si trova in Emilia Romagna (dove la Lega è cresciuta del 165 per cento rispetto alle ultime comunali). Ecco l'inchiesta pubblicata un anno fa sul fenomeno dei comunisti padani.

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    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.