Che ve ne sembra della rissa?/ 4

A tavola niente politica. I regolamenti di conti si fanno in piedi, lontano dai pasti

Camillo Langone

A tavola non si parla di politica, è una regola. Non se ne parla neanche se si ha l'assoluta certezza che tutti i commensali siano d'accordo su tutto perché la politica è “sangue e merda”, come diceva uno che se ne intendeva, e certe cose nel piatto è meglio non immaginarsele. Non si parla di politica come non si parla di niente che possa fare problema e acidità. Non si parla di religione e non per intimismo, anzi: è bene farsi il segno della croce, ringraziare all'inizio ma poi finirla lì, la verità non può essere oggetto di discussione.

    Il quarto intervento della serie "Che ve ne sembra della rissa?"

    A tavola non si parla di politica, è una regola.
    Non se ne parla neanche se si ha l'assoluta certezza che tutti i commensali siano d'accordo su tutto perché la politica è “sangue e merda”, come diceva uno che se ne intendeva, e certe cose nel piatto è meglio non immaginarsele. Non si parla di politica come non si parla di niente che possa fare problema e acidità. Non si parla di religione e non per intimismo, anzi: è bene farsi il segno della croce, ringraziare all'inizio ma poi finirla lì, la verità non può essere oggetto di discussione. Non si parla di malattie: tutti dobbiamo morire, il come è un dettaglio che rischia di far perdere l'appetito. Non si parla di soldi, specie se sono pochi, e nessuno dei presenti ha idea di come farne tanti, in fretta e senza troppa fatica.

    E non si parla di lavoro, specie se nell'aria ci sono crisi
    e licenziamenti. Non ci dovrebbe essere bisogno di dirlo: a tavola si parla di cibo, di vino e soprattutto di amore. Sono tre argomenti piacevoli e inesauribili, in particolare il terzo che a sua volta si suddivide in tre parti, eros, agape, caritas, capaci di accompagnare in svagata letizia migliaia di pranzi, cene, colazioni, merende, aperitivi lunghi e corti, spaghettate di mezzanotte. Per parlare d'amore bisogna essere circondati da persone amabili, ovvio, e quindi bisogna sedersi insieme ad amici sinceri, meglio se di animo poetico come Sandro Bondi, e donne dagli occhi grandi e dolci. Invece, i regolamenti dei conti, bisogna farli in piedi, lontano dai pasti.
     

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).