Contrordine, compagne: meglio non aspettare il principe azzurro

Amy Rosenthal

Per Oprah Winfrey è “la nuova guru del matrimonio”. Lei invece dice di essere solo una giornalista single a cui è capitato di scrivere un articolo sul matrimonio che è improvvisamente diventato il quarto per numero di commenti ricevuti nella storia del magazine The Atlantic. E ne ha fatto un bestseller, “Marry him”, sposalo, in cui spiega come sia meglio rinunciare a rincorrere il principe azzurro ideale, per accontentarsi di Mr. Accettabile.

Read the english version

    Per Oprah Winfrey è “la nuova guru del matrimonio”. Lei invece dice di essere solo una giornalista single a cui è capitato di scrivere un articolo sul matrimonio che è improvvisamente diventato il quarto per numero di commenti ricevuti nella storia del magazine The Atlantic. E ne ha fatto un bestseller, “Marry him”, sposalo, in cui spiega come sia meglio rinunciare a rincorrere il principe azzurro ideale, per accontentarsi di Mr. Accettabile. Una teoria che Lori Gottlieb ha sviluppato dopo quarantatré anni dedicati alla carriera – ha scritto su New York Times e Los Angeles Times, ma anche per magazine come Elle, Glamour e Time – e ad un figlio che ha deciso di avere, complice un donatore di sperma, senza l'impiccio di dover convivere con un partner.

    Non sto dicendo di mettersi con qualcuno con cui non c'è passione, o c'è addirittura repulsione – spiega la Gottlieb – sto solo dicendo che forse è il caso di considerare qualcuno che non soddisfi proprio tutti i requisiti. Tutte vogliono un uomo alto, con un buono stipendio, che assomigli a Brad Pitt, che sia romantico e divertente come il tuo comico preferito”. A chi storce il naso, perché “accontentarsi” ha il retrogusto amaro della sconfitta, la “guru” replica: “L'uomo giusto spesso non ha il 100 per cento di quello che vorresti, per questo io non lo chiamo ‘compromesso' ma ‘trovare un ottimo marito'”.

    Lei stessa ammette di aver smesso di essere “dannatamente esigente” quando un “dating coach” le ha chiesto di fare una lista delle cose che un uomo avrebbe dovuto sopportare per passare una vita insieme. “Ho scoperto di non essere poi così perfetta – confessa –  credo che a tante di quelle che si ritengono eccezionali e vogliono un uomo al loro livello forse sfugga questo aspetto”.

    Forse è colpa nel femminismo, a cui l'autrice dedica il capitolo “Come il femminismo mi ha fottuto la vita”. Salvo poi correggere il tiro: “non ce l'ho col femminismo, ma con quello che le donne gli attribuiscono: prendono le idee base – essere forte e indipendente – e le applicano alla loro vita sentimentale, distruggendo ogni possibilità di una vera relazione”. Insomma, non è colpa del femminismo, ma di un desiderio di dominio che vi si nasconde con una vena un po' naive. Molte donne hanno apprezzato la sua dottrina e il libro è un caso editoriale, ma Lori Gottlieb minimizza, dicendo che è tutto dovuto al suo modo di raccontarsi, semplice e senza ipocrisie: “In fondo – ammette – sto solo dando alle donne i consigli che avrei voluto ricevere dieci anni fa”.

    Read the english version