La Santa Sindone come “icona” è una definizione ratzingeriana, cioè perfetta

Giuliano Ferrara

Sono lieto di questa inclinazione verso una pratica razionalmente giustificabile della fede; e lo sono tanto più in quanto critico fervente di ogni razionalismo chiuso ai misteri della fede (posizione ateo-devota, cioè kantiana, non-so-se-mi-spiego).

    Al direttore - Papa Benedetto XVI ha definito la Sindone custodita nel Duomo di Torino una “icona”, non più una “reliquia” come ancora faceva Papa Giovanni Paolo II. Impressionante e clamorosa svolta, che dà implicitamente ragione alle ricerche di varia metodologia per le quali, concordemente, il prezioso telo non ha nulla a che fare, materialmente, con la passione storica di Gesù Cristo. Come “icona” – immagine, simbolo – la Sindone può benissimo essere oggetto di venerazione, anzi di “reverenza e stupore”, da parte dei credenti e dei fedeli, e nessun laico avrebbe da obiettare.
    Angiolo Bandinelli

    Sono lieto di questa inclinazione verso una pratica razionalmente giustificabile della fede; e lo sono tanto più in quanto critico fervente di ogni razionalismo chiuso ai misteri della fede (posizione ateo-devota, cioè kantiana, non-so-se-mi-spiego). Che tali sono, i misteri, a patto che un positivismo oltranzista non li depositi in immensi, impressionanti reliquiari tuttofare, con tanto di perizia firmata Baima Bollone. Vedremo che cosa combinerà la commissione di S. E. R. Ruini cardinal Camillo per Medjugorje: anche lì, credere e sperare nell'apparire mi sta bene, basta non “apparire alla Madonna”, come faceva quel pazzo geniale di Carmelo Bene.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.