Chi sono gli outsider che vogliono rovinare la festa ai favoriti del voto

Marco Pedersini

La campagna elettorale britannica è stata segnata da un clima di sfiducia latente, alimentato dalla situazione economica critica e dai recenti scandali di corruzione. Gli elettori, delusi da Gordon Brown e confusi dalle ambiguità dei Tory, sono in cerca di nuovi volti fuori dal circolo del “politics as usual”.

    La campagna elettorale britannica è stata segnata da un clima di sfiducia latente, alimentato dalla situazione economica critica e dai recenti scandali di corruzione. Gli elettori, delusi da Gordon Brown e confusi dalle ambiguità dei Tory, sono in cerca di nuovi volti fuori dal circolo del “politics as usual”. Lo hanno capito i Lib-Dem di Nick Clegg, che hanno cercato di cogliere l'occasione con una campagna contro i “Labservative”, crasi dei nomi dei due principali partiti. Lo stesso David Cameron s'è dato molto da fare per crearsi un'immagine innovativa e allontanare dai Tory lo stereotipo del “partito dei cattivi”: va al lavoro in bicicletta, trasmette su Youtube scene di vita familiare con la moglie Samantha, si è fatto persino una gita in slitta in Norvegia per maledire gli effetti del global warming. Ma questo non ha impedito ai sondaggi di vedere il suo vantaggio crollare, concretizzando le possibilità di una maggioranza parlamentare risicata.

    In questo panorama alcuni politici solitamente condannati alla marginalità si stanno facendo notare, facendo leva su una sapiente miscela di localismo e toni obamiani di cambiamento. Esemplare è il caso dello Yorkshire, la cui fama di roccaforte laburista è messa a rischio dal giovane conservatore Antony Calvert. Al seggio è stato designato Ed Balls, ex ministro dell'Istruzione che Gordon Brown vorrebbe come successore, e gli stessi Tory non erano disposti a investirvi seriamente, dando l'esito per scontato. Ma Calvert, che avendo lavorato alla campagna elettorale di McCain ha visto da vicino i successi del fundraising di Obama, ha deciso di diventare il primo Tory a raccogliere i fondi via internet, giocandosi una campagna tutta all'attacco.

    Al grido di “se volete castrare i Labour, aiutatemi a metter fuori Balls” (con una facile ambiguità giocata sulle maiuscole), ha messo in circolazione un video in cui si rievoca un momento storico per gli elettori inglesi: la vittoria a sorpresa nella circoscrizione di Enfield dell'outsider laburista Stephen Wigg contro Michael Portillo, pronto a raccogliere la leadership nazionale dei Tory, alle elezioni del 1997. Ironia della sorte, l'immagine simbolo della vittoria di Blair viene oggi usata come spauracchio contro Gordon Brown. Il filmato irriverente ha trainato la raccolta fondi di Calvert, che è costretto a spostare il 10,5 per cento di voti dai laburisti per poter avere il suo “Portillo moment” stasera. Ha aperto una sede in un centro commerciale a Morley, dove vuole giocare il suo punto di forza, l'orgoglio locale. “Devo sfidare un candidato laburista che sta a Morley un'ora a settimana e che non aggiorna il suo sito da più di due anni”, ha scritto nel suo messaggio agli elettori.

    Anche la vittoria del seggio di Buckingham potrebbe non essere così scontata come si pensava. Il galateo elettorale, a cui si sono attenuti Labour e Lib-Dem, vuole che quando è candidato lo speaker Tory della Camera le altre formazioni politiche importanti non schierino i loro candidati. Ma il piccolo Partito per l'Indipendenza del Regno Unito (Ukip) ha deciso di sfidare apertamente John Bercow impostando una campagna di stampo marcatamente campanilistico e populista. “Tutti sentono di avere un Parlamento pieno di persone che hanno paura di dire quello che pensano, con me lo avranno”, ha detto il candidato indipendentista, l'europarlamentare Nigel Farage – protagonista ieri di un incidente aereo dai risvolti fantozziani – aggiungendo: “Non mi comprerò una seconda casa coi soldi dei cittadini”. A rovinare la festa ai Tory ci sta pensando anche John Stevens, ex rappresentante conservatore al Parlamento europeo, che ha fondato una lista indipendente e coltiva sogni di gloria: “Se si vuole dare un segnale forte, la maniera migliore è sbarazzarsi dello Speaker”.