La riforma chissà se e quando, ma il ministro metta sotto tiro la giustizia folle

Giuliano Ferrara

Penso che il ministro Alfano dovrebbe esercitare il suo potere ispettivo sulle carcerazioni preventive ingiustificate, e non solo quelle dei colletti bianchi. A raffica. In modo spietato. Realizzando, il ministro Alfano, quella unica modalità di riforma possibile in Italia: il mutamento della prassi, l'osservanza scrupolosa della legge

    Al direttore - “L'atteggiamento di totale chiusura nei confronti delle ipotesi accusatorie da parte di Balducci e degli altri tre indagati è il sintomo evidente che il loro sodalizio e la loro solidarietà sono ancora intatte e che pertanto in considerazione dei legami profondi con soggetti di livello istituzionale elevato rimane il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove”. Sono le parole con cui il gip fiorentino Rosario Lupo spiega perché gli indagati devono restare in carcere. Cioè, il contrasto alla tesi dei pm è di per sé indizio di colpevolezza. E non si possono concedere nemmeno i domiciliari “perché in questa vicenda le mogli hanno un loro ruolo che se non penalmente rilevante è alquanto importante essendo ben inserite nel sistema di cui conoscono i dettagli e anzi se ne avvantaggiano in modo palese”. Insomma, i giudici si occupano anche di ciò che non è reato per sanzionare e mantenere misure cautelari particolarmente afflittive. E pensare che Lupo, quando era a Milano, passava per un garantista. Se questi sono i giudici garantisti andiamo bene. Il malaffare c'è, ma per sanzionarlo penalmente bisogna rispettare il codice e pure il buonsenso. Nessuna emergenza, nemmeno quella anticorruzione, giustifica discorsi che vanno bene al bar, non in un'aula di giustizia.
    Frank Cimini

    Penso che il ministro Alfano dovrebbe esercitare il suo potere ispettivo sulle carcerazioni preventive ingiustificate, e non solo quelle dei colletti bianchi. A raffica. In modo spietato. Realizzando, il ministro Alfano, quella unica modalità di riforma possibile in Italia: il mutamento della prassi, l'osservanza scrupolosa della legge. La riforma della giustizia chissà se e quando, ma mettere sotto accusa ogni giorno testi giudiziari prodigiosi in cui è colpevole l'imputato che si dice innocente, e complice sua moglie, è doveroso. Chiunque scrive bizzarie come quelle riportate da Cimini, e opera di conseguenza, dovrebbe sentirsi ipso facto autorevolmente contestato.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.