Numeri record del Foglio.it: +94 per cento di pagine viste

Perché lo snobissimo iPad fogliante farà morire di invidia i vostri vicini di posto

Piero Vietti

Siamo talmente snob che l'applicazione per l'iPhone la faremo solo dopo quella per l'iPad. Intanto, potrete scaricare gratuitamente la cosiddetta “app” dal negozio on line della Apple (il tutto cliccando dal sito del Foglio) e leggere il giornale sulla vostra tavoletta elettronica appena arrivata in Europa. Il gioiellino inventato da Steve Jobs è in vendita dal 28 maggio: le prenotazioni sono da record.

    Siamo talmente snob che l'applicazione per l'iPhone la faremo solo dopo quella per l'iPad. Intanto, potrete scaricare gratuitamente la cosiddetta “app” dal negozio on line della Apple (il tutto cliccando dal sito del Foglio) e leggere il giornale sulla vostra tavoletta elettronica appena arrivata in Europa. Il gioiellino inventato da Steve Jobs è in vendita dal 28 maggio: le prenotazioni sono da record e, come spiegato su queste pagine, anche una vecchia volpe dell'editoria come Rupert Murdoch sta puntando su questa piattaforma per rilanciare l'affaticato mondo dei quotidiani. A differenza di altre occasioni, anche in Italia i giornali si sono attrezzati per tempo e da giorni pubblicizzano le loro versioni per iPad.

    Il Foglio non è da meno. Così, tra tante notizie, avrete anche qualcosa da leggere per davvero. Ogni fogliante che si rispetti ha dentro di sé il sacro fuoco del proselitismo, lo sappiamo: chi non ha mai lasciato la sua copia del Foglio (dopo averla letta tutta, dall'Andrea's version alla letterina di Maurizio Crippa) sul sedile del treno, dell'autobus o della metropolitana con la segreta speranza di iniziare un ignaro pendolare alle meraviglie del proprio giornale preferito (e poi magari, “pentito”, ne ricomprava una copia per l'archivio personale)? Quello, naturalmente, si potrà continuare a fare (con la copia cartacea, ché lasciare il vostro iPad a disposizione del primo che passa rischia di procurarvi un deficit peggiore della Grecia), ma volete mettere l'invidia del vicino di posto che vi guarderà navigare con un dito dalla quinta colonna di Annalena alle risposte dell'Elefantino ai lettori passando per un'analisi di Sergio Soave e un inserto sui cattolici progressisti?

    Intanto vale la pena di provare: fino al 15 giugno (quando, snobisticamente appunto, arriveremo anche su iPhone con l'applicazione iPhoglio) scaricare sulla vostra tavoletta il numero del Foglio sarà completamente gratuito. Intanto cliccando sull'icona dell'iPad in alto a sinistra nel sito www.ilfoglio.it, accederete all'Apple Store dove potrete scaricare gratis (per sempre) l'applicazione segnalata da una “F” nera su sfondo bianco, aggiungerla nel menu della vostra tavoletta e spulciare il Foglio quando e dove volete. Mentre leggete, un'icona in alto a destra dello schermo vi segnalerà quando sul sito ci sono aggiornamenti significativi, in modo che con un solo clic sarete connessi alle pagine Web del Foglio.

    Pagine che continuano ad avere successo: secondo la classifica di qualità stilata da Google il nostro sito è stabilmente secondo dietro al Corriere della Sera (un Davide editoriale al cospetto del Golia dell'informazione) ma sono in realtà i lettori a darci ancora più soddisfazione: i primi mesi del 2010 hanno infatti visto un aumento del 50 per cento dei visitatori rispetto allo stesso periodo del 2009 e addirittura un incremento del 94 per cento per le singole pagine cliccate. Certo, paragonati a quelli dei grandi giornali, quelli del Foglio sono numeri piccoli piccoli, ma che nel periglioso mare del giornalismo on line stiamo tenendo la barra nella giusta direzione è dimostrato anche dalla loro crescita: dopo il lancio del Web-viewer (il programma che dà la possibilità di sfogliare con il mouse sul vostro computer il numero in edicola come se fosse di carta) gli abbonati on line sono aumentati del 15 per cento.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.