Il lodo Cundari per le intercettazioni risolverebbe il problema in una settimana

Giuliano Ferrara

 Al direttore - Intercettazioni. Non mi piace il provvedimento del governo, né la situazione attuale con le lenzuolate senza le quali gli editori temono di vendere ancora meno giornali. Ma c'è un pezzo di riforma possibile di cui nessuno parla: i costi. Lo stato fa finta di non capire che dovrebbe comprare i macchinari, occuparsi della manutenzione, senza sprecare montagne di denaro a favore di società private in cui, tra l'altro, per usare un eufemismo, come dimostrano le cronache, non ci sono solo galantuomini.

     Al direttore - Intercettazioni. Non mi piace il provvedimento del governo, né la situazione attuale con le lenzuolate senza le quali gli editori temono di vendere ancora meno giornali. Ma c'è un pezzo di riforma possibile di cui nessuno parla: i costi. Lo stato fa finta di non capire che dovrebbe comprare i macchinari, occuparsi della manutenzione, senza sprecare montagne di denaro a favore di società private in cui, tra l'altro, per usare un eufemismo, come dimostrano le cronache, non ci sono solo galantuomini. Nel merito il limite dei 75 giorni per “spiare”, ad eccezione di mafia e terrorismo, rischia di indurre i pm a ipotizzare con maggiore facilità rispetto ad ora i reati più gravi, pur di piazzare le cimici.  Per il resto è soprattutto un problema di mentalità e di cultura. Soprattutto da parte dei gip che dicono troppi sì, non solo davanti alla prima richiesta, ma alle proroghe spesso motivate con due righe scarne: “Data la complessità del procedimento”. E non sembra una soluzione affidare l'ok all'intercettazione a tre giudici invece di uno, quando un giudice da solo con il rito abbreviato può dare l'ergastolo. Insomma è una politica che va per tentativi, senza progettualità, con una maggioranza che ha interessi privati evidenti e una opposizione che non riesce ad andare al di là della demagogia di bassa lega.
    Frank Cimini

    Spero che accettino il lodo Cundari: approvare la legge Mastella, varata dal governo Prodi, in una settimana.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.