L'inferno per i pedofili? Va bene, ma adesso per favore attenti a non esagerare

Paolo Rodari

Anche padre Gabriele Amorth, probabilmente il più grande esorcista vivente, può impressionarsi a sentire parlare d'inferno. Dice al Foglio: “Ho sentito sabato il promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Charles Scicluna, dire sostanzialmente che per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori l'inferno sarà più duro che per gli altri. Anche se nel merito può avere ragione, dico che occorre fare attenzione a non far diventare la chiesa più giustizialista dei tribunali civili. A mio avviso si sta esagerando".

    Anche padre Gabriele Amorth, probabilmente il più grande esorcista vivente, può impressionarsi a sentire parlare d'inferno. Dice al Foglio: “Ho sentito sabato il promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Charles Scicluna, dire sostanzialmente che per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori l'inferno sarà più duro che per gli altri. Anche se nel merito può avere ragione, dico che occorre fare attenzione a non far diventare la chiesa più giustizialista dei tribunali civili. A mio avviso si sta esagerando. I tribunali civili italiani, ad esempio, oramai non ammettono più nemmeno l'ergastolo – chiunque riesce a cavarsela con non più di trent'anni di detenzione – e noi invece scomunichiamo a vita. Mi sembra che stiamo tutti un po' troppo esagerando”.

    La chiesa è troppo dura coi preti pedofili? “Non ho detto questo. Penso però che Dio sia misericordia. E che ogni peccatore, tramite la confessione e la penitenza, può sempre ricominciare. Certo: un prete che ha commesso certi peccati ha davanti a sé un'esistenza difficile, nella quale si porterà dietro e dentro sempre le proprie colpe. Perché certe colpe non è con una lavata di spugna che si cancellano dalla propria esistenza. Queste, seppure in qualche modo redente, staranno sempre innanzi a chi le ha commesse. Carità, preghiera e penitenza saranno il senso del suo vivere se davvero pentito. Ma la chiesa non deve dimenticarsi che la parola che meglio di altre definisce chi è Dio è misericordia. E nessuno può sapere come il giudizio di Dio avverrà. Nessuno può sapere fino a dove la misericordia di Dio sarà capace di arrivare. Fino a dove Dio saprà perdonare”.

    Padre Amorth passa le giornate a fare esorcismi su posseduti. Dice che i demoni sono migliaia, vivono fuori dal tempo e dallo spazio e sono talmente tanti che se si potessero vedere oscurerebbero il sole. Dice: “I demoni hanno scelto liberamente di ribellarsi a Dio e di stare nell'inferno. L'inferno, qui ha detto giusto padre Scicluna, è fatto di tante gradazioni. Come anche il paradiso. Questo è come se fosse composto da tantissime stelle che brillano ognuna in modo diverso. E' ovvio che l'anima di san Francesco brilli in modo diverso da quella di un grande peccatore che si converte soltanto all'ultimo istante di vita. Così anche l'inferno è fatto di molti dannati, tutti sottomessi al principe delle tenebre, Satana, tutti gerarchicamente sottomessi”.

    Una gerarchia dantesca? “Più o meno sì. Ricordo il racconto che mi fece una volta l'esorcista da cui ho imparato tutto: padre Candido, che per trent'anni è stato esorcista a Roma alla Scala Santa. Stava esorcizzando un posseduto quando al demonio che stava dentro questa persona disse: ‘Perché non te ne vai via dall'inferno? Perché non lasci le tenebre in cui ti sei messo? Perché non torni alla luce?'. Il demone gli rispose: ‘Tu non sai niente' – per noi esorcisti quando un demonio dice così significa che sta per dire una cosa vera, che non sta mentendo – ‘Tu non sai niente' disse il demonio a padre Candido. E ancora: ‘Se me ne vado Satana mi punisce'. Voglio dire: in un certo senso Scicluna ha ragione: esiste una gerarchia anche all'inferno. Tutti sono sottomessi all'angelo decaduto. Tutti si odiano e si osteggiano e cercano di primeggiare sugli altri. Ma tutti temono Satana”.

    Padre Amorth dice di non avere mai sentito un demone parlargli dei peccati del clero nei confronti dei bambini. I demoni, del resto, “parlano pochissimo. Sono restii a parlare. Durante gli esorcismi è difficilissimo estorcere loro qualche parola. E quando parlano il più delle volte mentono. Dicono tantissime bugie”. Perché? “Perché non vogliono mai svelarsi. L'esorcismo li costringe e uscire allo scoperto, a dire chi sono e quindi ad andarsene dalla persona posseduta. Mentre loro vogliono restare coperti. E distruggere la vita di coloro che posseggono”. Racconta padre Amorth che una volta durante un esorcismo un demonio gli ha detto: “Non capisci che io ho avuto la forza di disobbedire a Dio? Questo vuol dire che sono superiore a lui”.