Carcere manette e delazione

Giuliano Ferrara

Fabio De Santis sarebbe uno della “cricca”. L'espressione giornalistica, di sapore infamante, è l'elemento d'accusa più rilevante, se possiamo dir così, che fino ad ora lo riguardi (nonostante due anni di intercettazioni senza limiti e 21 mila pagine di nastri trascritti). Sarà un mostro di corruzione, ma per adesso questo signore è uno che è diventato provveditore alle opere pubbliche nel distretto di Firenze essendo stato raccomandato caldamente da Denis Verdini, coordinatore del Pdl e notabile fiorentino.

    Fabio De Santis sarebbe uno della “cricca”. L'espressione giornalistica, di sapore infamante, è l'elemento d'accusa più rilevante, se possiamo dir così, che fino ad ora lo riguardi (nonostante due anni di intercettazioni senza limiti e 21 mila pagine di nastri trascritti). Sarà un mostro di corruzione, ma per adesso questo signore è uno che è diventato provveditore alle opere pubbliche nel distretto di Firenze essendo stato raccomandato caldamente da Denis Verdini, coordinatore del Pdl e notabile fiorentino. Il contesto è quello tipico dei sistemi di governo o di potere, la responsabilità penale dei comportamenti deve essere dimostrata in dibattimento.

    Intanto però il De Santis è stato quattro mesi in carcere,
    come Angelo Balducci e altri, malgrado non esista per lui la possibilità di occultare o inquinare le prove, non sussista alcun pericolo concreto di fuga né di reiterazione del reato (le tre condizioni richieste dalla legge per la custodia cautelare in carcere). Per soprammercato, ieri lo hanno mostrato all'opinione pubblica, che in questi casi oscenamente gode, con le manette ai polsi durante una sessione del Tribunale del riesame anche detto “della libertà”. Il Garante della privacy, il professor Franco Pizzetti, ha protestato e chiesto che i giornali e le tv non diano le immagini.

    Il direttore del Tg2, Mario Orfeo, ha invece mandato in onda un servizio sulla “gogna” in cui il funzionario sotto processo è mostrato nella condizione subumana di tanti altri cittadini, meno socialmente protetti di un funzionario pubblico, trattati come bestie. Nel nome dei diritti del colletto bianco, e dei diritti degli altri, bisogna dire che sputtanare gli sputtanatori, e mostrare che fine faccia la privacy nel nostro sistema, è in realtà una buona azione garantista.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.