La commissione Ue però approva il provvedimento italiano

Per le regioni la manovra è "inaccettabile"

Giulia Pompili

Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle regioni, ha detto: "Con la manovra alle regioni vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C'è dunque un rischio di incostituzionalità della manovra".

Leggi Ecco le furbe trame di Casini e del Cav. intorno alla manovra - Leggi Tremonti, chi? - Leggi Marcegaglia accetta l'emergenza, ma non senza riforme per la crescita - Leggi Ecco che cosa prevede il taglia e cuci contabile dell'agenda tremontiana - Leggi Come l'Italia tutti in Europa s'affrettano con i tagli, chi parte ora chi nel 2011 - Leggi Letta annuncia la manovra: "Sacrifici duri" - Leggi Che cosa c'è dietro le tensioni sull'imminente manovra tremontiana 

    Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle regioni, ha detto: "Con la manovra alle regioni "vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C'è dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio". La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha poi licenziato un testo, approvato all'unanimità, nel quale si legge: "La manovra è stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull'entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto. Sostanzialmente si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale e questo è un problema gravissimo".

    Citando i dati della relazione unificata della finanza pubblica, il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, ha detto: "Le regioni vogliono, come hanno sempre fatto, partecipare a pieno titolo e dare il proprio contributo alla riduzione dei costi della pubblica amministrazione. Comprendiamo il quadro di crisi internazionale e rivendichiamo gli accordi fatti con grande senso di responsabilità in passato, come quello sugli ammortizzatori sociali. Ma riteniamo irricevibile e non sostenibile la manovra perché il contributo e il peso complessivo dei tagli si scarica sulle regioni per oltre il 50 per cento".

    Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "La loro posizione è assolutamente condivisibile: per le regioni ci sarà un taglio di undici miliardi in due anni, si tratta di una botta storica ad un insieme di politiche sociali che vanno dai trasporti pubblici agli ammortizzatori al sostegno alle piccole imprese".

    Il neogovernatore del Piemonte, Roberto Cota: "Io condivido l'impostazione della manovra, è necessario che venga fatta e non mette a rischio il federalismo fiscale, anzi, evidenzia che esso e necessario e indifferibile".

    Leggi Ecco le furbe trame di Casini e del Cav. intorno alla manovra - Leggi Tremonti, chi? - Leggi Marcegaglia accetta l'emergenza, ma non senza riforme per la crescita - Leggi Ecco che cosa prevede il taglia e cuci contabile dell'agenda tremontiana - Leggi Come l'Italia tutti in Europa s'affrettano con i tagli, chi parte ora chi nel 2011 - Leggi Letta annuncia la manovra: "Sacrifici duri" - Leggi Che cosa c'è dietro le tensioni sull'imminente manovra tremontiana 

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.