Ecco l'applicazione iPhone contro le gravidanze indesiderate
Candidiamo al “Premio Erode 2010” (va bene, non esiste ma si può sempre rimediare) la simpatica idea di tre giovani pubblicitari – Nicolai Villads, Peter Ammentorp e Raul Montenegro – che l'hanno presentata nel corso della rassegna Cannes Future Lions 2010. Si chiama Durex Baby e vuole promuovere l'uso del preservativo tra i giovani, grazie a un'ipotetica applicazione che fa “accoppiare” due iPhone via bluetooth.
Candidiamo al “Premio Erode 2010” (va bene, non esiste ma si può sempre rimediare) la simpatica idea di tre giovani pubblicitari – Nicolai Villads, Peter Ammentorp e Raul Montenegro – che l'hanno presentata nel corso della rassegna Cannes Future Lions 2010. Si chiama Durex Baby e vuole promuovere l'uso del preservativo tra i giovani, grazie a un'ipotetica applicazione che fa “accoppiare” due iPhone via bluetooth.
Nasce così un neonato virtuale (chi ricorda il tamagotchi?), che comincerà a perseguitare lo sventato e non profilattico-munito genitore con le richieste di un vero neonato. Piangerà, strepiterà, chiederà attenzione e allora bisognerà allattarlo, cambiargli il pannolino, cullarlo, fargli fare il ruttino, capire che cos'ha. Spaventoso, no? L'unico antidoto per farlo smettere sarà acquistare una bella confezione di preservativi Durex, fotografarne il codice a barre e quindi collegarsi a un link per disattivare l'applicazione e tacitare così il neonato rompiscatole.
La filosofia Durex Baby è che, visto che non serve a molto terrorizzare i ragazzi con lo spettro delle malattie sessualmente tramissibili, si può provare con lo spauracchio della cosa peggiore del mondo, la più micidiale delle iatture: la nascita di un bambino. La bella pensata fa il paio con una campagna (effettivamente realizzata in aprile in Francia, a cura del sito “Choisir sa contraception”), dove era un ragazzo a rimanere incinto, a dannarsi per la fatica e le nausee e a partorire tra atroci tormenti. Piccoli pedofobi crescono, e le chiamano pure “campagne di utilità sociale”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano