Il fine settimana disastroso degli arbitri e il nuovo Garrincha

Lanfranco Pace

La Slovacchia è dove avrebbe potuto essere l'Italia e ha preso onorevoli sculacciate. L'Olanda ha vinto senza strafare né sudare. Non è certo l'Olanda di Cruijff che guardavamo come scolaretti perennemente meravigliati, non è nemmeno quella campione d'Europa di Van Basten ma è pur sempre una signora squadra. Una grande difesa, un centrocampo che copre, interdice e rilancia con il contagiri per gli attaccanti rapidi ed efficaci.

    OTTAVI DI FINALE. Olanda-Slovacchia: 2-1. Arbitro: Undiano (Spa). Reti: 18' pt Robben, 84' st Sneijder, 94' st Vittek  
    La Slovacchia è dove avrebbe potuto essere l'Italia e ha preso onorevoli sculacciate. L'Olanda ha vinto senza strafare né sudare. Non è certo l'Olanda di Cruijff che guardavamo come scolaretti perennemente meravigliati, non è nemmeno quella campione d'Europa di Van Basten ma è pur sempre una signora squadra. Una grande difesa, un centrocampo che copre, interdice e rilancia con il contagiri per gli attaccanti rapidi ed efficaci. E' tornato Arjen Robben, giocatore che è un mistero. Gioca nel Bayern di Monaco, prima ancora giocava nel Real Madrid, fa sempre lo stesso movimento, a rientrare, da destra a sinistra, appena accentrato tira nell'angolo alto alla sinistra del portiere, con una sola variante conosciuta, il tiro raso terra angolato sulla destra, come ha fatto oggi in occasione dell'1 a 0. Un repertorio di finte dunque quanto mai ridotto eppure tutti ci cascano. Che sia un nuovo Garrincha?


    RIPESCAGGIO. Uruguay-Corea del Sud: 2-1. Arbitro: Stark (Ger). Reti: 8' pt Suarez, 23' st Lee Chung Yong, 35' st Suarez
    L'Uruguay parte in discesa. Al 7' Diego Forlán rimette in diagonale raso terra verso la porta, la difesa guarda il portiere, il portiere guarda la difesa, nessuno guarda Suarez che infila. La Corea del sud ci prova più volte: a metà del secondo tempo Muslera si ricorda di essere anche il portiere della Lazio, esce a vanvera e palla nel sacco. Dieci minuti dopo sempre Suárez indovina uno spettacolare tiro a girare all'incrocio dei pali. Gioca nell'Ajax, questo Suárez e si vede. Di nome si chiama Luis perché nel calcio non è dato essere un Suárez senza essere un Luis e viceversa, ma nel fisico sembra lontano parente di Totò Di Natale, man mano che gioca sembra sempre più lontano e sempre meno parente. Oscar Washington Tabárez invece è un allenatore. Un secolo fa l'improvvido Galliani lo portò al Milan. Berlusconi gli rimboccò la lapide: “Tabarez, ma chi è, un cantante di Sanremo”? Oggi ha portato la Celeste ai quarti: non succedeva da quaranta anni.
    RIPESCAGGIO. Stati Uniti-Ghana: 1-2. Arbitro: Kassai (Ung). Reti: 5' pt Boateng, 17' st Donovan (rigore), 3' pts Gyan
    Il migliore in campo del Ghana è stato il portiere: ha parato di tutto Kingson, perché nel secondo tempo gli Usa hanno messo sotto gli africani, pareggiando su rigore, sacrosanto, e mancando almeno due volte il vantaggio. Ai supplementari il Ghana colpisce e affonda: Asamoah Gyan, ex dell'Udinese che fino a quel momento non ne aveva imbroccata una, riceve la palla da dietro, la stoppa di petto in corsa, la difende e di collo pieno la spedisce nell'angolo alto. Un gol da antologia che piega definitivamente gambe americane già provate dal tanto correre del secondo tempo e dall'ultima dispendiosa partita contro l'Algeria.
    Gli Usa non hanno nulla da rimproverarsi, hanno già fatto un pezzetto di storia. Il Ghana era l'ultima squadra rimasta in rappresentanza del continente africano: ha muscoli e cervello per affrontare alla pari l'Uruguay. La sera di venerdì, chi sa.

    RIPESCAGGIO. Germania-Inghilterra: 4-1. Arbitro: Larrionda (Uru). Reti : 20' pt Klose, 32' pt Podolski, 37' pt Upson, 22' st Mueller, 25' st Müller
    Se il calcio fosse simulazione di guerra, questa vittoria tedesca in terra d'Africa suonerebbe più o meno come una rivincita di El Alamein. Se il calcio fosse solo calcio sarebbero solo quattro pappine che fanno tanto male. Un'Inghilterra ansiosa, confusa, senza idee brillanti e con le stelle appannate, a cominciare da Wayne Rooney stella fra le stelle, è stata sdraiata da una Germania giovane, incosciente e pimpante. Con quel Mesut Özil, origine turca, 21 anni e faccia alla Buster Keaton, che semina panico appena si muove. E quel Thomas Müller, 20 anni, che Van Gaal, allenatore capace e lungimirante, pescò nelle giovanili del Bayern e a tutti i costi volle nove mesi fa in prima squadra. Ma se il calcio non è guerra simulata, non è nemmeno solo calcio, c'è sempre un'impronta del fato. Mancano otto minuti alla fine del primo tempo, l'Inghilterra ha appena segnato il gol dell'1 a 2, Frank Lampard lascia partire un missile che colpisce la parte inferiore della traversa, sbatte in terra almeno cinquanta centimetri dietro la linea della porta, rimbalza ancora sulla traversa e ritorna in campo: un tiro pazzesco, un gol che non si può non vedere ma i tre sciagurati non vedono. Per i tifosi tedeschi è la vendetta per quel 3 a 2 che non c'era e che l'arbitro vide nei tempi supplementari della finale del 1966 , il gol di Hurst che spinse i bianchi alla vittoria sulla Germania e alla conquista finalmente del titolo, in casa, il primo e l'unico della sua storia. In conferenza stampa Capello ha detto che non si dimetterà, che se ne frega se i tabloid lo trattano da avido mercenario, che la sua squadra è stata defraudata, “sul 2 a 2 la Germania sarebbe stata costretta a giocare in modo diverso”. Non sono cose, queste, da Fabio Capello: la supremazia tedesca non è mai stata intaccata, difesa e centrocampo sono apparsi nettamente più forti, da dietro sanno innescare ripartenze micidiali e gli uno-due tra Özil e Müller non lasciano scampo. La divisa di riserva, maglia e calzoncini rossi, non ha portato fortuna agli inglesi. Mike Jagger in tribuna nemmeno. La Germania va ai quarti dove incontrerà l'Argentina. Non più leoni stanchi e coriandoli di impero, ma “ventitré belve” che la rivincita la aspettano da venti anni.

    RIPESCAGGIO. Argentina-Messico: 3-1. Arbitro Rosetti (Ita). Reti: 26' pt Tevez, 33' pt Higuain, 7'st Tevez, 26'st J.Hernandez

    Questa volta toppano gli italiani, l'arbitro Rosetti e il guardalinee Ayroldi: non vedono che Carlitos Tévez è in netta posizione di fuorigioco quando al 26' del primo tempo prolunga di testa in rete un pallonetto di Messi, rimangono per un po' a parlottare ma non si capisce di cosa visto che poi Rosetti convalida. Topica. Ininfluente anche questa perché mai c'è stata partita. Aguirre dice che il Messico è stato come pugnalato al petto, messo in condizione di sbagliare, ma nessuna causa esterna può spiegare che un difensore al solo vedere l'ombra di Gonzalo Higuaín si impappini e perda palla. Rosetti non è stato difeso nemmeno da Maradona, d'altronde è indifendibile. Non arbitrerà di certo le finali: se ne va dal Mondiale anche quest'altro rappresentante della gens italica, ultimo ma non per questo il più importante.

    • Lanfranco Pace
    • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.