Piccole donne crescono

Salvatore Merlo

Tra i principali problemi che Berlusconi si trova a dover affrontare c'è quello degli ex colonnelli di An in conflitto aperto con una parte della ex FI, ovvero con gli animatori (le animatrici) dell'associazione Liberamente. Ieri il Cav. li ha incontrati e Ignazio La Russa ha potuto dire quello che più gli premeva: “Non ci sarà nessun coordinatore unico del Pdl”. Che tradotto vuol dire: per adesso Frattini e Gelmini hanno perso, anche nel tentativo di trattare con Fini. Per adesso.

    Tra i principali problemi che Berlusconi si trova a dover affrontare c'è quello degli ex colonnelli di An in conflitto aperto con una parte della ex FI, ovvero con gli animatori (le animatrici) dell'associazione Liberamente. Ieri il Cav. li ha incontrati e Ignazio La Russa ha potuto dire quello che più gli premeva: “Non ci sarà nessun coordinatore unico del Pdl”. Che tradotto vuol dire: per adesso Frattini e Gelmini hanno perso, anche nel tentativo di trattare con Fini. Per adesso. A nessuno nel Palazzo sfugge la guerra fredda tra La Russa-Gasparri (un po' meno Gianni Alemanno) e il club delle giovani ministre Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo, alleate di Franco Frattini e Mario Valducci.

    Questioni personali si intrecciano con problemi,
    per così dire, di prospettiva macropolitica (il futuro del Pdl senza Berlusconi) e conflitti di dimensioni più circoscritte, ma non per questo meno importanti. E' in atto una lotta di apparato in Lombardia tra il potentato milanese di La Russa e la fortezza bresciana del ministro Gelmini (che di FI era coordinatore lombardo e che lì conserva ancora una discreta rendita elettorale). Non solo. Alla questione lombarda si aggiunge anche la complessa storia siciliana che vede il gruppo dei ministri donna alleati con Gianfranco Micciché a sostegno della giunta presieduta da Raffaele Lombardo e appoggiata (tasto dolente) dalla pattuglia dei siciliani amici di Fini: Pippo Scalia, Fabio Granata e Carmelo Briguglio.

    Ma c'è di più. Gli ex colonnelli vedono dietro le mosse di Liberamente (di cui fa parte Carfagna) il tentativo di offrire una sponda a Fini, e al suo plenipotenziario Italo Bocchino, non solo in Sicilia e Lombardia ma anche negli equilibri nazionali del Pdl.
    I colonnelli hanno garantito al Cav. di essere gli unici veri rappresentanti di An (“Fini è ininfluente”) e soffrono all'idea che dalle parti di FI qualcuno immagini di poter percorrere la via della ricomposizione con l'ex leader di An. Difatti La Russa e Gasparri si trovano nella condizione di chi, per il Cav., ha rinnegato il proprio passato, ha rinnegato il proprio leader e adesso rischia anche di vedersi rinnegato il proprio futuro. Ma nella battaglia contro le ministre, i colonnelli si trovano alleati di notabili influenti della ex FI come Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, la cui presenza ieri a Palazzo Chigi ha permesso ai colonnelli di segnare un punto.

    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.