“Squallida consorteria”: Napolitano usa formule molto precise

Giuliano Ferrara

Bisogna ammettere che il presidente Napolitano usa le parole come un chirurgo il bisturi, con precisione tassativa. Se ha detto “squallida consorteria” è per significare la sua indignazione di fronte alle brutte notizie del sottobosco politico, e al cattivo gusto dei comportamenti illustrati da molte intercettazioni telefoniche, ma si tratta appunto di una indignazione “precisa”.

    Bisogna ammettere che il presidente Napolitano usa le parole come un chirurgo il bisturi, con precisione tassativa. Se ha detto “squallida consorteria” è per significare la sua indignazione di fronte alle brutte notizie del sottobosco politico, e al cattivo gusto dei comportamenti illustrati da molte intercettazioni telefoniche, ma si tratta appunto di una indignazione “precisa”. Non c'è in quella formula millimetrica la prospettazione di un attentato minaccioso alla democrazia, non c'è quello che l'esagerazionismo pitreista vorrebbe suggestivamente indicare, cioè un colossale attentato al funzionamento delle istituzioni costituzionali nato all'ombra del capo del governo. Non dico che “squallida consorteria”, con la glossa di non fare di tutt'erba un fascio, equivalga ai “4 pensionati sfigati” del Cav., ma nemmeno ai lussureggianti lai della stampa azionista. Tra gli esageratori, questo Quirinale mai.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.