Langone contro Granata

Come parli, Fabio?

Camillo Langone

Fabio Granata, ho letto la dichiarazione in cui accusi di favoreggiamento i tuoi colleghi di maggioranza. Bah, te la vedrai con loro. Nel medesimo discorso, per enfatizzare il contrasto fra il sudiciume berlusconiano e il finiano verginal candore, hai pronunciato una frase sulla quale devi vedertela con me: hai detto che nel Pdl voi di An avete fatto confluire “la storia antica, nobile e trasparente della destra italiana”.

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    Fabio Granata, ho letto la dichiarazione in cui accusi di favoreggiamento i tuoi colleghi di maggioranza. Bah, te la vedrai con loro. Nel medesimo discorso, per enfatizzare il contrasto fra il sudiciume berlusconiano e il finiano verginal candore, hai pronunciato una frase sulla quale devi vedertela con me: hai detto che nel Pdl voi di An avete fatto confluire “la storia antica, nobile e trasparente della destra italiana”. Avessi sbagliato un aggettivo, non ci avrei fatto caso. Ne avessi sbagliati due, avrei taciuto. Ma ne hai sbagliati tre e come se non bastasse sei riuscito a sbagliare pure un sostantivo.

    Ma come parli, Fabio?
    Sarà che i gigli (e tu assomigli al purissimo lilium che l'Arcangelo Gabriele porge alla Madonna) non hanno molta dimestichezza col vocabolario. Comincerei dal Sostantivo Destra. Voi non siete mai stati di destra, voi eravate neofascisti. Voi siete stati concepiti nel 1943 durante la stesura del Manifesto di Verona e siete perciò repubblicani e non monarchici, rivoluzionari e non conservatori.

    Voi la destra non sapete nemmeno che cosa sia. Voi avete fatto confluire nel Pdl la storia del neofascismo, tutto qui. E lo avete fatto per opportunismo, per il semplice motivo che non vi voleva nessun altro. Solo Berlusconi, umanamente troppo buono e politicamente troppo smanioso di vincere, poteva farsi carico di voialtri rottami della storia. Essere fascisti nel 1919 aveva un senso: era indispensabile salvare la nazione dilaniata dall'odio di classe, l'economia distrutta dagli scioperi. Esserlo nel 1946, data di nascita del fascismo neo, il fascismo cucinato con gli avanzi, significava soltanto coltivare il risentimento, incapaci di constatare che avevamo perso la sovranità nazionale illimitata, l'Istria, Zara e le colonie, centinaia di migliaia di vite umane e di opere d'arte, per colpa di Benito Mussolini, un deficiente entrato in guerra perché gli piaceva essere applaudito a Piazza Venezia.

    Non c'è mai stata una vera soluzione di continuità: Alleanza nazionale non era altro che il Movimento Sociale più Domenico Fisichella, Publio Fiori e Gustavo Selva, caspita, e il Movimento sociale non era altro che la Repubblica sociale meno il governicchio di Salò. Questo per quanto riguarda il Sostantivo Destra. Per quanto riguarda l'Aggettivo Antica, beh, ecco un'altra millanteria. Fabio, mi sembri uno di quei falegnami che invecchiano il comodino della nonna per retrodatarlo e venderlo a dieci volte tanto. Il fascismo è novecentesco, il neofascismo tardonovecentesco, il futurismo (il fenomeno più remoto a cui potete agganciarvi) primonovecentesco. Se voi siete antichi come dovrebbero definirsi i tories inglesi che esistono con questo nome dal Seicento? E' semmai la destra a essere antica, la destra già tale in De Maistre o addirittura (Umberto Eco dixit) in Dante, senza voler scomodare l'Antico Testamento.

    L'Aggettivo Nobile, parliamone. A me viene in mente “Sud”, libro in cui Marcello Veneziani descrive la sezione missina della sua giovinezza come una tana puzzolente di reduci e reietti, petomani e ruttatori, dove si passava il tempo fra saluti romani e scherzi da caserma. “Una genìa di umanoidi”, scrive: gli aristocratici devono essergli sfuggiti. L'Aggettivo Trasparente è una battuta che non fa ridere, Fabio. Trasparente la storia del neofascismo italiano, protagonista dei limacciosi anni di piombo? Io non mi fido della magistratura ma di una cosa sono assolutamente certo: le bombe sui treni degli anni Settanta-Ottanta non le hanno messe i giovani liberali.

    Tu la meni tanto con la P3 (un'ipotesi) dimenticando che nella P2 (una realtà) non mancavano i missini, come il deputato Vito Miceli già capo dei servizi segreti. Un vostro segretario, Pino Rauti, è stato in galera accusato di strage, mica di pala eolica abusiva. Un altro segretario, Almirante, si nascose poco eroicamente dietro lo scudo dell'immunità parlamentare: secondo gli inquirenti aveva favorito la latitanza di un terrorista missino che aveva ucciso tre carabinieri. Fabio, tu sei cristallino come il mare di Siracusa ma la storia della tua fazione è color nero di seppia, o fogna, scegli tu.

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    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).