Due militari italiani morti in Afganistan

Giulia Pompili

Secondo quanto si è appreso, due militari italiani sarebbero rimasti vittime di un attentato compiuto con un ordigno artigianale (Ied), piazzato lungo la strada che stavano percorrendo con un blindato a 20 chilometri a nord di Herat. Ci sarebbero anche altri militari feriti.

    Secondo quanto si è appreso, due militari italiani sarebbero rimasti vittime di un attentato compiuto con un ordigno artigianale (Ied), piazzato lungo la strada che stavano percorrendo con un blindato a 20 chilometri a nord di Herat. Ci sarebbero anche altri militari feriti.

    Il Senato ha osservato un minuto di silenzio in onore delle due vittime. La notizia è stata data dal presidente di turno dell'Assemblea, Vannino Chiti, al quale è stata comunicata dal presidente del Senato, Renato Schifani. Nei brevi interventi, seguiti alla comunicazione del presidente di turno Maurizio Lupi, tutti i gruppi politici hanno chiesto al governo di riferire in parlamento sulla drammatica vicenda.

    "Quando arrivano queste notizie così drammatiche ci si domanda se ne vale la pena". Lo afferma Silvio Berlusconi commentando la notizia dei due soldati italiani morti in Afghanistan. "Proprio in queste situazioni, però – aggiunge il premier – bisogna rafforzare l'idea che ne vale la pena". Il presidente del Consiglio fa le condoglianze alle famiglie delle vittime premettendo che in queste circostanze "le parole non hanno senso", non possono "lenire il dolore. C'è solo il fatto - afferma il Cavaliere - di "apprezzare chi compie la scelta personale di andare in missione".

    "La carriera di un soldato
    - dice il capo del governo - espone a certi rischi. Chi è andato in Afghanistan lo ha fatto per scelta personale". Per il premier, dunque, queste notizie "creano dolore" ma - conclude il Cavaliere - "è giusto fare quello che facciamo".

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.